Sul cenone di San Silvestro si sente il profumo di frane e calcinacci, di passi chiusi e di promesse mancate. Soprattutto in Carnia, relativamente al tratto, il passo di Monte Croce Carnico, che unisce l’Italia con l’Austria. Le grancasse regionali avevano attivato gli strumenti della propaganda per illudere i poveri imprenditori e turisti sull’apertura “a brevissimo”, entro le festività natalizie e sicuramente per Capodanno. Oggi il passo è ancora chiuso. Forse verrà riaperto dopo la metà di gennaio, solo i fine settimana con un semaforo a senso unico della durata di 20/25 minuti. L’assessore delegato distribuiva fiducia ma senza fare i conti con ANAS che, dal canto suo, ricordava agli amministratori che “mancherebbero ancora tre mesi di lavoro per un’apertura appena appena passabile”. Sul perimetro temporale rimbalzi dai vari uffici restituiscono rumore di scazzi pesanti fra amministratori regionali e l’azienda statale risalenti ai primi di questo mese che sta per finire. La ruggine è ancora incrostata perché ANAS rende noto che non ci sono margini concreti per la riapertura. Dalla propaganda ai fatti. La foto, scattata solo ieri, sabato, dimostra quanto lontane siano le possibilità che il passo di Monte Croce Carnico possa riprendere il suo esercizio normale. Tutti i parapetti della strada sono ancora da sistemare, non si vedono piloni e nessun cantiere all’opera. Il “Passo col casso” sul San Silvestro internazionale fra Austria e Italia.