22 Aprile 2025 - 5:34 pm


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PARTE DAL SINDACO ZANIN L’APPELLO SULLE MACERIE POST VOTO NEL PDL REGIONALE

La  surrogazione, a tutti gli effetti, del mito autonomista tondiano, e del fallimento dell’intera classe dirigente friul-giuliana del PDL si conferma nella recente sconfitta contro la Serracchiani. I segnali che l’elettorato friulano del PDL aveva lanciato due mesi fa alle politiche, non sono stati raccolti.  Alla camera dei deputati è stata eletta una triestina, al senato un piemontese.  Nel mezzo, Tondo e il coordinatore del partito Gottardo, volarono a  Roma per impedire la sicura elezione di Blasoni al parlamento. C’è di peggio, perchè la discesa “romana” di Tondo e Gottardo, prevedeva anche il recupero di quest’ultimo in parlamento.  Si chiama delirio di onnipotenza, giacchè la vittoria di Tondo, due mesi fa, era scontata. IL terrificante oscurantismo di questi due mesi si rispecchia nell’odierna lignée di coloro che si ritengono laici, ma sono ancora imbevuti di trascendenza, incapaci di inserirsi nel realismo di una probabile sconfitta che rischiava di essere ancora più pesante dei 2000 voti di scarto.
Ora il PDL vorrebbe ri-partire dalle spigolature, dagli arbitri, da coloro che non vogliono tante menate dialettiche, da coloro che se non la pensi come loro rischi l’espulsione. Si prenda il vangelo dei numeri. Inconfutabile e ci si avvicini, delicatamente, ai risultati delle provinciali, collegio per collegio.  A  partire da Tarvisio per giungere fino a  Mortegliano.  Zanin è un grande amministratore, conosce le dinamiche politiche e di rapporti interpersonali, si è forgiato, ha vissuto il travaglio di un grande partito laicissimo, checchè ne dicano tutti,  come la gloriosa DC, dal patrimonio culturale politico impareggiabile.  Il crepuscolo degli DEI altisonanti è cominciato una settimana fa, tuttavia i mestieranti faranno credere che le cause non sono loro.

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