Leopost era stato trascinato in Tribunale dall’associazione Caritas di Udine che gestiva, anno 2020, i migrantes colpiti dal Covid. Su queste pagine era stato pubblicato un dettagliato reportage sullo stato igienico-sanitario dei locali di Sottoselva di Palmanova in cui erano ospitati alcuni stranieri colpiti dalla peste. Il giudice Faleschini, dopo che il pubblico ministero aveva chiesto la condanna e dopo le repliche dell’infaticabile avvocato difensore Rossana De Agostini (vedi foto), ha assolto il giornalista Leonarduzzi perché il fatto non costituisce reato. Aver definito in un certo modo (porcilaia) alcune stanze della struttura di via dei Tigli in cui erano ospitati i disperati, rientrava nella sfera del diritto di cronaca. E il Tribunale di Udine si è rivelato ancora una volta il custode laico e garante della libertà d’informazione, entro i limiti imposti dalla legge, e del servizio di interesse pubblico svolto nella circostanza. Essendo la cronaca narrazione di fatti rivolta alla collettività, se ne deduce che la sua funzione è quella di informare la collettività. Assoluzione piena. Avvocato di parte civile Martino Benzoni.