21 Marzo 2025 - 1:41 am


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NataleMedicale Exxx…Polzive!!! Congelata la crisi nel centrodestra Fvg. Rinviato a gennaio il voto sul piano delle rete oncologica. Passano le linee del servizio sanitario. Udine si astiene. Riccardi promette impegno per salvare i punti nascita di Tolmezzo e Latisana (FdI).

Rinviato a metà gennaio il voto sul piano triennale di revisione della Rete oncologica. Il vertice del centrodestra convocato per oggi si arricchisce di alcuni spunti “positivi” rispetto alla mini crisi provocata sulla sanità dall’ala pordenonese di Fratelli d’Italia. Si parte dal Consiglio delle autonomie locali (Cal), riunitosi questa mattina nella sede della Regione a Udine. L’assemblea ha espresso parere favorevole rispetto alle Linee annuali per la gestione del Servizio sanitario regionale per l’anno 2025, astenuto il comune di Udine (era presente il vice Venanzi). Il documento dovrà essere portato in giunta entro il 30 dicembre. E’ stato invece rinviato a metà gennaio il voto sul Piano della Rete oncologica regionale 2025-2027, vero punto di scontro fra l’ala oltranzista dei pordenonesi di Fratelli d’Italia e l’assessore Riccardi. Il quale ha preso un impegno molto preciso su due punti nascita “a rischio”. L’assessore ha confermato che chiederà al Ministero le deroghe per i due punti nascita di Tolmezzo e Latisana (sindaco Lanfranco Sette FdI). Riccardi ha osservato: «Nel 2024 non raggiungeranno la soglia dei 500 parti annui. Ci adopereremo affinché la funzionalità di queste strutture venga mantenuta, al netto che i sanitari che vi operano garantiscano che sussistano le condizioni di sicurezza essenziali».
Sul piano di revisione della rete oncologica, «il rinvio a gennaio consentirà di approfondire l’esame di una tematica complessa, alla quale è diventata improcrastinabile mettere mano dopo un vuoto decisionale di quasi trent’anni. Una riprogrammazione necessaria, che deve passare attraverso una chiara distinzione tra ospedali hub e spoke (e una precisa definizione dei rapporti tra questi) senza perdere di vista l’elemento della prossimità territoriale. Questo elemento – ha concluso Riccardi – è fondamentale per garantire ai cittadini la più alta probabilità possibile di ottenere i migliori esiti di cura. Una condizione che mal si concilia con le singole rivendicazioni territoriali, a volte professionali, le quali continuano ad essere l’ostacolo per arrivare a una riorganizzazione del sistema sanitario». 

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