19 Febbraio 2025 - 3:08 am


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MorettiPerfetti Exxx…Polzive!!! Il capogruppo Dem fa rullare i tamburi dell’isontino: “Incomprensibili le scelte della giunta regionale sulla sanità per l’area. Conseguenze devastanti in merito alla chiusura della specialissima chirurgia bariatrica. In cambio di cosa il silenzio del sindaco Ziberna e dell’assessore Romano?”.

 

 

Il fronte isontino è quello più infuocato rispetto al famigerato “piano oncologico regionale” approvato dalla giunta regionale e contenuto nelle linee guida, allegati compresi, che neutralizza in un sol colpo l’efficiente sanità dell’area goriziana. Dopo il dettagliatissimo documento di bocciatura del piano redatto dal professore Balani e sottoscritto da una ventina di primari ( fra cui Stefano Vita assessore in quota LEGA…vedi leopost) il cui testo è stato inviato ai vertici della regione, si muove la politica locale. Il capogruppo Dem in Regione Diego Moretti fa rullare i tamburi e osserva: «Da definire al più presto la futura guida della soc di chirurgia e chiarire e motivare le chiusure di cardiologia e della chirurgia bariatrica. Le scelte della Giunta regionale su alcuni territori, in particolare quello isontino, sono incomprensibili e senza motivazione. Le chiusure della cardiologia e terapia intensiva cardiologica a Gorizia, così come quella (con voci sempre più insistenti) della chirurgia bariatrica non possono che preoccupare: peccato che dal sindaco Ziberna e dalla sua maggioranza arrivino solo imbarazzati e fragorosi silenzi». Lo afferma il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti dopo l’approvazione da parte della Giunta regionale delle linee guida per la gestione del Servizio sanitario regionale per il 2025. Una delibera, sottolinea il capogruppo dem, approvata a maggioranza dal Consiglio delle autonomie locali (con l’astensione dei Comuni di Udine e San Canzian d’Isonzo), che prevede scelte specifiche per alcuni territori. «L’area isontina dovrebbe conoscere i motivi per cui entro il prossimo 30 aprile la cardiologia e la terapia intensiva cardiologica di Gorizia dovranno chiudere» afferma Moretti sottolineando che la Giunta regionale, a oggi, «non ha dato alcuna spiegazione. Questo, nonostante tale reparto ospedaliero ha visto recentemente importanti investimenti strutturali, così all’interno del San Giovanni di Dio c’è stato l’accentramento dell’elettrofisiologia e delle attività a esso collegate». A fronte di tutto ciò, sostiene l’esponente dem, «è incomprensibile il vergognoso silenzio del centrodestra goriziano: il sindaco Ziberna, la sua vice Gatta (al Cal ha fatto un’imbarazzante scena muta), e l’assessore Romano (segretaria provinciale di Forza Italia), pur essendo di solito molto loquaci, sono da settimane totalmente zitti. Una situazione molto grave che dovrebbe far riflettere, se confrontata alla chiusura, dieci anni fa, del punto nascita di Gorizia (mai più riaperto) che allora contava 200 parti all’anno (meno della metà della soglia nazionale): allora il centrodestra si scatenò e con esso comitati vari, oggi scomparsi. Ora viene da chiedersi, in cambio di cosa tutto questo silenzio?».

*Lo stesso preoccupante silenzio, prosegue Moretti, pervade «un’altra scelta che si ipotizza per l’ospedale goriziano, ossia la possibile chiusura dell’attività di chirurgia bariatrica, una di quelle specialità che sono cresciute e diventate nel tempo attrattive da fuori regione, un’eccellenza della sanità regionale. Anche qui, dalla Giunta comunale, silenzio tombale».

Infine, conclude, «la questione della scelta del primario della struttura complessa di chirurgia per i due ospedali isontini, sulla quale auspico venga al più presto indetto il concorso per la definizione del nuovo dirigente ospedaliero». Riguardo alla lettera del chirurgo  prof Balani, l’esponente Dem puntualizzza: «La lettera promossa dal prof. Balani e sottoscritta dalla grandissima parte dei professionisti degli ospedali di Gorizia e Monfalcone, inviata alla Regione e alla III Commissione consiliare non lascia spazio ad interpretazioni: chiede la modifica e la correzione del Piano Oncologico regionale nelle parti che penalizza le attività degli ospedali isontini. Ciò che lascia interdetti è da un lato la firma alla lettera da parte di Stefano Vita – assessore a Monfalcone in quota Lega e presidente dell’ambito socio assistenziale Carso Isonzo Adriatico – e dall’altro il silenzio assordante ed evidentemente imbarazzato del duo Cisint-Calligaris, che in queste settimane non ha saputo né voluto dire nulla, né a favore né contro.
Cisint e Calligaris, in questi mesi senza argomenti, anziché strumentalizzare, speculare o inventare di sana pianta connessioni politica-terrorismo (argomento da trattare con estrema delicatezza e non con totale irresponsabilità), su vicende inesistenti, farebbero bene a lavorare affinché si modifichino quelle parti del Piano che gli stessi professionisti dei nostri ospedali chiedono di cambiare».

 

 

 

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