La nuova società avrebbe sede legale ad Amsterdam. Il lettori ricordano la vicenda Stellantis?
I venti delle spregiudicate operazioni finanziarie che spirano da Ovest rischiano di portare conseguenze economiche clamorose all’interno dell’amministrazione della Regione Friuli Venezia Giulia. Pochi hanno la percezione di come gli squali, eredi del “Banchiere di Dio” Enrico Cuccia…, stiano preparando un’operazione di fusione da mettere a rischio le coronarie dei friulani. Per questo motivo “Leopost” ha chiesto l’intervento dei “Saggi” chiamati a fornire ai lettori un buon livello di conoscenza sui termini del clamoroso stramaccio. E son dolori. Quello che stupisce è che non si vede nessuna reazione da parte dei distributori di comunicati stampa su ogni materia che inviano ai giornali. Sono consapevoli i vari Fedriga, Bin, Riccardi, Anzil, Bordin, Zilli… della gravità della situazione? Fissiamocelo bene in testa: Generali è il maggior contribuente del FVG e i termini dell’accordo pongono una condizione di pianificazione fiscale. Questa: “Trasferimento di 650 mld di patrimonio gestito, rinuncia ad un po’ di utili, e quindi meno tasse su cui partecipiamo come regione al 59,1% del maturato; i tributi in ballo su questa partita e la sede legale ad Amsterdam noto paradiso fiscale“. Si ricordi il caso Stellantis. In altre parole meno tasse da versare e quindi meno soldi per il FVG.
Chi pagherà la sanità, il Tpl e Promoturismo? E’ consapevole l’opposizione del rischio che sta correndo il Fvg? Anche le cariche dirigenziali sarebbero divise equamente a rappresentare i due soci, e il consiglio di amministrazione sarebbe composto da uguali membri in rappresentanza, più tre consiglieri indipendenti per ciascuno”. I “saggi” osservano: «Nasce qui l‘intreccio dell’operazione MPS ( salvata con i soldi dei contribuenti) che vuole acquistare Mediobanca( la trota che vuole mangiare il tonno visto le dimensioni) e quindi la preda e Generali.
Monte Paschi che vale 8 mld, scala Mediobanca che ne vale 13 ???!!
Mps ha fatto un’offerta su tutto il capitale di Mediobanca.
Il controllo di MPS era passato dalla Fondazione allo Stato con la ricapitalizzazione precauzionale del 2017 costata circa 10 mld allo Stato. Ma il ministro Giorgetti ha venduto quasi tutto passando dal 68% di proprietà statale all’11% (se non avesse venduto, il Governo avrebbe ora circa 3 mld in più… che non sono bruscolini). Il peso in MontePaschi si è spostato quindi nelle mani di Francesco Gaetano Caltagirone (al 5,03%) e i Del Vecchio guidati da Francesco Milleri attraverso la cassaforte Delfin (9,7%) e questi hanno ereditato 20 mld dalla Luxottica, ora fusa con Exilor. Caltagirone e Delfin sono azionisti sia del cacciatore, ovvero Mps, sia della preda, ovvero Mediobanca s sono pure nel capitale delle Generali, che sono il vero obiettivo
Mps era la poverina del sistema bancario, ma dietro ci sono Caltagirone e Del Vecchio. Poi Unicredit interessata al Banco Bpm e allo stesso tempo ha in corso un acquisizione Commerzbank, ma i tedeschi ora costano troppo (l’azione è salita del 30%)
Più facile l’OPS sul Banco Popolare di Giuseppe Castagna che però si oppone.
Questa Offerta Pubblica di Unicredit per BPM confonde il governo già impegnato al fianco di Caltagirone-Del Vecchio a creare un ” terzo polo bancario” fondendo il Monte e Mediobanca e poi con in dote il risparmio gestito di Anima. La nuova società avrebbe sede legale ad Amsterdam, con sedi operative in Francia, Italia e Stati Uniti per gestire localmente gli affari. Sarebbe poi divisa in parti uguali tra Generali e Natixis, ciascuna dunque con una quota del 50 per cento. Anche le cariche dirigenziali sarebbero divise equamente a rappresentare i due soci, e il consiglio di amministrazione sarebbe composto da uguali membri in rappresentanza, più tre consiglieri indipendenti per ciascuno». Squali a Nordest. «Ci sarà anche una reazione di Intesa Sanpaolo visto che così nascerebbe la terza banca italiana “alterando gli attuali equilibri”? Cosa farà Unipol, ovvero Carlo Cimbri ecc… quindi in borsa salgono tutti».