Dal Messaggero veneto di oggi
LIGNANO. «Dopo quanto avvenuto a Lignano, dove è stata inflitta la chiusura temporanea a una decina di esercizi pubblici, occorre che la Regione intervenga in sede legislativa per togliere il provvedimento di stampo medievale sulla chiusura per mancata emissione di scontrini».Gianfranco Leonarduzzi, esponente del Popolo delle libertà, si scaglia contro la normativa che disciplina la chiusura degli esercizi commerciali che vengano pizzicati a non rilasciare lo scontrino ai clienti. Dopo tre violazioni riscontrate nell’arco di 4 anni, scatta la misura. Così vuole il decreto legislativo 471/1997, che prevede anche l’apposizione di un sigillo da parte dell’organo procedente (Agenzia delle entrate accompagnata dalla Giardia di Finanza), oppure di un altro segno idoneo a manifestare pubblicamente le ragioni fiscali della chiusura. È la sorte capitata a diversi bar e ristoranti lignanesi, che proprio nel periodo di maggiore afflusso, il Ferragosto, quando le attività cercano di riossigenare le proprie casse dopo una stagione non proprio esaltante, si sono visti infliggere la misura.«È un provvedimento inutile – continua Leonarduzzi -, che viene usato dalle forze dell’ordine solo a scopo propagandistico. A parte le stranezze di un paese discriminatorio in cui al Sud i controlli non sono frequenti, occorre dire che la riproposizione della lotta di classe non può essere presa ad esempio in un paese moderno. È lo stesso teorema degli anni di Tangentopoli in cui l’avviso di garanzia veniva utilizzato in funzione di gogna mediatica e la custodia cautelare come strumento coercitivo. Intervenga l’assessore al turismo Ciriani a ricordare che gli esercizi commerciali sono già sottoposti agli indicatori di normalità economica degli studi di settore, strumento più che sufficente per garantire la corretta gestione dell’esercizio. La Regione, Tondo e Cririani stesso rivolgano urgentemente un appello al Governo per eliminare questa sanzione e introdurre definitivamente il sistema del contrasto di interessi».Davide Sciacchitano
LIGNANO. «Dopo quanto avvenuto a Lignano, dove è stata inflitta la chiusura temporanea a una decina di esercizi pubblici, occorre che la Regione intervenga in sede legislativa per togliere il provvedimento di stampo medievale sulla chiusura per mancata emissione di scontrini».Gianfranco Leonarduzzi, esponente del Popolo delle libertà, si scaglia contro la normativa che disciplina la chiusura degli esercizi commerciali che vengano pizzicati a non rilasciare lo scontrino ai clienti. Dopo tre violazioni riscontrate nell’arco di 4 anni, scatta la misura. Così vuole il decreto legislativo 471/1997, che prevede anche l’apposizione di un sigillo da parte dell’organo procedente (Agenzia delle entrate accompagnata dalla Giardia di Finanza), oppure di un altro segno idoneo a manifestare pubblicamente le ragioni fiscali della chiusura. È la sorte capitata a diversi bar e ristoranti lignanesi, che proprio nel periodo di maggiore afflusso, il Ferragosto, quando le attività cercano di riossigenare le proprie casse dopo una stagione non proprio esaltante, si sono visti infliggere la misura.«È un provvedimento inutile – continua Leonarduzzi -, che viene usato dalle forze dell’ordine solo a scopo propagandistico. A parte le stranezze di un paese discriminatorio in cui al Sud i controlli non sono frequenti, occorre dire che la riproposizione della lotta di classe non può essere presa ad esempio in un paese moderno. È lo stesso teorema degli anni di Tangentopoli in cui l’avviso di garanzia veniva utilizzato in funzione di gogna mediatica e la custodia cautelare come strumento coercitivo. Intervenga l’assessore al turismo Ciriani a ricordare che gli esercizi commerciali sono già sottoposti agli indicatori di normalità economica degli studi di settore, strumento più che sufficente per garantire la corretta gestione dell’esercizio. La Regione, Tondo e Cririani stesso rivolgano urgentemente un appello al Governo per eliminare questa sanzione e introdurre definitivamente il sistema del contrasto di interessi».Davide Sciacchitano