Alle 17,15 di domenica scorsa nei pressi del porto vecchio di Trieste c’era già la coda. Tre quarti d’ora dopo si inaugurava la biennale diffusa voluta da Sgarbi a Trieste per i 150anni dell’Unità d’Italia. Un successo. Solo che il vernissage è stato letteralmente ignorato dalla regione. Nessun esponente di giunta o consiglio presente nei paraggi. Si sa che DE Anna non ha sganciato nemmeno un euro e che invece la CCIAA e il neosindaco Cosolini hanno sostenuto di buon grado l’originale rassegna. Ora, a causa della fretta, si scopre che mancano fondi. 80mila euri per la sicurezza. Diversamente la mostra chiude. Tondo per non fare un torto a DE Anna non caccia un soldo, Seganti nemmeno. Purtroppo i personalismi prevalgono sull’aspetto artistico. Sgarbi sarà anche matto, ma come idee e critico d’arte è un patrimonio. Cosolini, il più furbo, chiama Tondo e lo supplica di fare qualcosa. All’intera città non dispiace l’idea del Magazzino 26 e della sua fruibilità e dell’incredibile struttura di porto vecchio, tuttavia le incertezze rimangono.
Molti friulani, dopo le banalità espresse ieri dalla Seganti alla radio RTL, sotto sotto, sperano che Tondo non conceda nessun aiuto, ma così non va. Anche perchè fra un anno inizia la campagna elettorale e Cosolini ha già acceso i fari sulla città e sulla candidata del PD. L’attacco di Serracchiani alla MOnassi vorrà pure dir qualcosa.