Antonella Eloisa Gatta è presidente del Gruppo Misto ed era uscita dalla maggioranza alcuni mesi fa (eletta nella lista del sindaco “Costruire Futuro”) per profonde diversità di vedute con i “pasdaran” dell’assessore Marchiol e altre schegge della giunta che fanno imbestialire l’ex consigliera di maggioranza come nel caso della partita Italia-Israele. La presidente riflette: «La scelta della città di Udine per disputare la partita della Nazionale Italia- Israele, è ancora una volta l’occasione per celebrare i valori intrinseci dello sport: fair play, rispetto reciproco, inclusione e fratellanza tra i popoli. E’ una profonda delusione – ricorda Eloisa Gatta – assistere a questa ennesima deriva ideologica il cui capofila è proprio l’assessore allo sport dell’amministrazione De Toni, che preferisce dichiarare che sono ipocrite e retoriche le logiche di chi crede nella forza dello sport. Insegno ai miei ragazzi – prosegue la presidente – che lo sport ha un valore educativo, è veicolo di modelli di comportamento positivi, è quello spazio nel quale si può realizzare una vera “comunità”, lontano da ogni tipo di discriminazione. Se l’assessore allo sport (Chiara Dazzan) – accusa Eloisa Gatta – non comprende l’essenza profonda dello sport non capisco come possa ricoprire il suo ruolo. Inoltre, il sostegno a questa partita ribadisce anche il rispetto per le decisioni prese dalle federazioni calcistiche e dagli organismi sportivi internazionali, che lavorano per promuovere il calcio a livello globale. Non si può applaudire e ringraziare la Uefa per aver scelto Udine come città che ospiterà la finale di Super coppa e poi prendere le distanze dalle altre scelte, perché politicamente scontentano il proprio elettorato. In che modo si porranno gli esponenti di questa maggioranza lunedi prossimo quando il presidente Gravina e il Presidente Fedriga saranno a Udine per la presentazione dell’agenda ufficiale per gli eventi della Supercoppa?
Da parte mia, invito tutti ad abbassare i toni e a dare priorità alla sicurezza. Continuare ad esacerbare gli animi con dichiarazioni irresponsabili è pericoloso; così come mi auguro che nessuno voglia indire manifestazioni il giorno della partita, come accadde un anno fa.
Udine è una città pacifica, che ama lo sport e il calcio e lo dimostrerà ancora, il prossimo 16 ottobre, accogliendo la Nazionale Italiana, in un clima di serenità e rispetto reciproco, offrendo uno spettacolo degno del calcio internazionale e ribadendo il suo ruolo di veicolo di pace e coesione. L’obiettivo comune è promuovere lo sport, conclude Antonella Eloisa Gatta, presidente del Gruppo Misto Comune di Udine. Honsell la vede in modo diametralmente opposto: “Il Comune di Udine e la Regione Fvg avrebbero dovuto negare la propria disponibilità a far disputare nuovamente la partita Israele-Italia a Udine. Mettere nuovamente sotto severe misure di ordine pubblico una città – evidenzia Honsell -, analoghe a quelle di alcuni mesi fa, nonché prestarsi a fingere che non ci sia un genocidio in atto: è inaccettabile. Un netto rifiuto del Comune, avrebbe obbligato, chi dimostra tanta mancanza di sensibilità umana a venire alla luce. La politica – prosegue l’esponente di Open – non c’entra con lo sport, dice il consigliere regionale, ma il senso di umanità è alla base dello sport, diciamo noi. Già in occasione dell’incontro precedente avevamo dimostrato e dichiarato la nostra condanna. Eravamo inorriditi a vedere tanti politici applaudire festosi allo stadio Friuli mentre i bambini venivano uccisi a Gaza da soldati con le stesse insegne. Rivedere quelle scene – conclude Honsell – non potrà che dimostrare che i valori umani sono giudicati secondari rispetto ad altri da chi ci governo”.