La settimana scorsa il ministro Matteoli l’ha ricordato più e più volte: “I soldi per la terza corsia non ci sono, al massimo, con i lavori, si potrà arrivare fino a Venezia, ma oltre sarà molto difficile”. E’ uno schiaffo per chi nel nord-est produce, sgobba e arranca sul nastro d’asfalto che dal Lisert raggiunge Mestre.
I lavori per la terza corsia subiscono uno stop inaspettato. E le imprese attendono. In questo scenario complicato si inserisce la notizia di oggi riportata dalla stampa e che darebbe per immediate le dimissioni dell’A.D. bolognese dall’incarico di manager della società. Molti assicurano che Matteoli non c’entra, altri che Melò non è più nelle grazie di Tondo, altri ancora che le dimissioni di Melò sono funzionali ad un clamoroso ghirigori di tasselli che potrebbero interscambiarsi fino a riportare Riccardi in Autovie con un ruolo di primissimo piano, oppure il sogno nel cassetto di FRIULIA.
Tutto può accadere, resta il fatto che un ministro e la “cricca” romana con la complicità del clan veneto, stanno isolando sempre più a est la nostra regione. La politica batta un colpo e scenda in campo.