“Glerie” (ghiaia) sulla sanità Fvg. I botti di Capodanno lasciano sul terreno volumi impressionanti provocati dal nuovo piano oncologico regionale elaborato dal misterioso consulente sanitario di area isontina cui la destra Tagliamento si oppone ferocemente. Dopo la politica si fanno sentire i medici, coloro che lavorano nel settore. Nel mirino dei dirigenti finiscono l’assessore alla sanità Riccardi detto “glerie” (ghiaia), il presidente Fedriga, il direttore generale Tonutti e la 3a commissione regionale Fvg di Bolzonello. Una quarantina di direttori di struttura firmano una ruvidissima lettera in cui dettagliano le ragioni del No al piano. «I sottoscritti direttori, fra gli altri: Zuccon, De Santi, Grazioli, Tonizzo, Ermacora, Canal, Mandini, Maruzzi, Ubiali, Specogna, Bontadini, Biscosi, Fedel, Dall’Amico, Villata, Forte, Corso…, hanno appreso con sgomento la pesante penalizzazione prevista per la chirurgia oncologica del nostro presidio. Gli interventi – scrivono i medici – chirurgici per neoplasie (…) vengono da molti anni eseguiti presso il nostro centro con volumi in linea con altri centri della regione ed in alcune situazioni anche superiori. Questo ha permesso all’equipe di chirurgia generale di garantire la cura alla popolazione di riferimento, di limitare le fughe fuori regione e al contrario attrarre pazienti. Ha consentito di ottenere la necessaria esperienza per gli interventi combinati con altre unità operative, in particolare, urologia, chirurgia vascolare e Orl. Ha consentito al nostro Pronto Soccorso di rispondere a tutte le emergenze correlate a patologie acute o traumatiche riguardanti questi organi. Perdere queste funzioni – osservano i 37 direttori – sminuirebbe pesantemente il ruolo del nostro ospedale, porterebbe a perdita sia di pazienti, che per lo più migrerebbero fuori regione, che di giovani chirurghi formati per tali patologie che cercherebbero siluzioni altrove, che investimenti regionali. I volumi di attività – concludono i firmatari – i risultati chirurgici, l’epidemiologia corrente e futura giustificano ampiamente la permanenza di questi interventi presso il nostro presidio hub, garantendo una proficua collaborazione con il CRO a cui afferiscono pazienti da svariate parti d’Italia, oltre che un’adeguata risposta al territorio. Non riteniamo di accettare questo svilimento professionale…» Firmato 37 direttori.