Il goriziano è il fronte caldissimo di questo inizio 2025 per la maggioranza Fvg. E lo dimostra il fatto che sul Piano Oncologico regionale varato dall’assessore Riccardi (Glerie) c’è un’intera area, quella isontina, che lo sta bocciando. Non solo i cittadini, anche coloro che stanno in corsia, bisturi in mano, come i primari Malani e Vianello bocciano il testo. I politici invece lo sostengono. Per quali ragioni? se non sono quelle che i rappresentanti del territorio dovrebbero tutelare gli interessi degli elettori? Nel bailamme spunta l’incredibile caso del consigliere regionale de “Il Patto” Enrico Bulian che, clamorosamente ripete: «Cos’è IL PIANO DELLE RETE ONCOLOGICA REGIONALE DEL FVG? Credo che chi ha redatto il Piano abbia messo tanta passione e competenza. Per questo il mio sostegno non mancherà, pur stando all’opposizione e rivendicando di non essere prigioniero di logiche di schieramento o di appartenenze mal interpretate. Il Piano della Rete oncologica regionale contiene analisi complesse basate su una solida bibliografia scientifica internazionale, segue la normativa nazionale e formula conseguenti proposte che – in alcuni casi – sono largamente intuitive e già anticipate nei fatti dalle scelte dei cittadini, come quello di affidarsi ai centri maggiori e specializzati per le cure più complesse. Le fasce medio-alte della popolazione in autonomia optano già per gli ospedali più specializzati, ma con il Piano si vogliono creare percorsi pubblici indispensabili in particolare per le fasce più vulnerabili, i diseredati della terra. Cerco di raccontarvelo: Non credo sia significativo in quale città regionale si opera un tumore, ma nel rispetto di quali standard qualitativi e di sicurezza: Per questo il mio sostegno non mancherà, pur stando all’opposizione e rivendicando di non essere prigioniero di logiche di schieramento o di appartenenze mal interpretate. Questa revisione dell’originario Piano del 1998 attende ormai da quasi trent’anni: Per ottenere questi obiettivi è necessaria anche la riorganizzazione-concentrazione delle chirurgie oncologiche (e alcune andranno chiuse). Questo è quanto contenuto nel Piano. Se non subirà stravolgimenti -. prosegue il consigliere regionale – e al di sopra dei tatticismi politici di basso cabotaggio, pur stando all’opposizione, io garantirò il mio sostegno al Piano, conclude Bullian.
Ma i primari, coloro che si occupano direttamente e responsabilmente della salute dei cittadini, non ci stanno. Alessandro Balani ha inviato una dettagliatissima analisi dei punti di crisi del Piano oncologico che il consigliere Bulian sostiene. Analisi condivisa da oltre 17 primari della zona, fra i quali Vianello, Vita e altri che bocciano il documento. E’ la prima rullata che la politica Fvg riceve dai sanitari. Enrico Bullian sostiene il trio “vampiresco” dell’area isontina: il consulente voluto da Riccardi, Gianpiero Fasola e il suo sodale Poggiana. L’esponente de “Il Patto” vorrebbe candidarsi sindaco di Monfalcone. Con queste crdenziali? colui che appoggia il martirologio sanitario in favore delle gole assetate dell’area giuliana. E da che parte sta? Col trio Riccardi-Fasola-Poggiana, o con i cittadini? O con il gran chirurgo Alessandro Balani che ha inoltrato al presidente della terza commissione Fvg, all’assessore Riccardi e al DG Poggiana un dettagliato documento in cui si “ravvisano delle incongruità che penalizzano pesantemente le Strutture Complesse di Chirurgia Generale e del Presidio ospedaliero di Gorizia e di Monfalcone? Il documento di Balani è sottoscritto dai dirigenti medici Saltarini, Palani, Vianello, Rana, Vita, Fioretti, Fiammengo, Dragovic, Gobbato, Da Ros, Boschian-Bailo, Cosenzi,Lardieri, Cassetti. Il chirurgo Balani, punto su punto, boccia il Piano Oncologico con elementi oggettivi: «rispetto alla Chirurgia Generale, per esempio, a Udine i volumi di due differenti unità operative con due equipe separate vengono sommati (contro la logica del programma Nazionale Esiti in cui ciò che conta è l’esperienza della singola equipe chirurgica. Nel presidio di Gorizia/Monfalcone invece, dov’è presente un’unica Unità Operativa che opera su due poli (Gorizia e Monfalcone), i numeri vengono calcolati separatamente. Non ci sembra giusto usare due pesi e due misure diversi tra un centro e un altro. Il calcolo separato dei volumi impedirebbe tra l’altro, ai chirurghi generali di Monfalcone l’utilizzo del robot “Da Vinci” situato a Gorizia per il trattamento dei tumori al colon. Concentrare tutti i casi del genere a Monfalcone impedirebbe soprattutto ai pazienti di trarre vantaggio dalla chirurgia robotica e contestualmente, ridurrebbe l’Azienda giuliano isontina (ASUGI) una possibilità di ammortamento dei costi di questo costoso macchinario che dovrebbe essere utilizzato al meglio”. Il documento contiene altre osservazioni puntuali rispetto al Piano oncologico bocciato dai primari e per questo motivo Balani ritiene che debba essere rivisto con i clinici. Il candidato Bulian da che parte sta? Dalla parte degli estensori del piano che succhia il sangue dell’efficiente sanità isontina?
oppure sta con l’assessore Riccardi (detto glerie) sempre più filotriestino in funzione del terzo mandato assessorile?