Sembra quasi fatta. Purtroppo per il ricambio, per il FVG, per le riforme e per tutto il fru-fru elettorale, la Trieste austro-ungarica imperiale, rischia di ottenere un en plein stratosferico. Sia Savino, assessore vicinissima a Camber che Camber stesso, sono con un piede in parlamento. Così va l’impero, così subisce il Friuli, il grande Friuli. Il principio del “no se pòl” e del “no se vol”, è scalpellato fra palazzo Grazioli e via dell’Umidità. Manca poco alle ore 20 e tutto può ancora succedere.
Anche che un piemontese venga sbattuto in Friuli perchè amico del caimano.