Si apre una nuova lacerazione tra Fratelli d’Italia e l’assessore alla sanità Fvg Riccardi. Il caso odierno trae spunto da una vicenda che oggi, domenica, è riportata sul quotidiano “La Verità”. Riporta alla luce un episodio accaduto all’ospedale di Trieste ai tempi della pandemia. La struttura aveva negato al signor Franco un intervento cardiaco salvavita perché rifiutava le vaccinazioni. Fratelli d’Italia, con la deputata Alice Buonguerrieri, chiede «che venga fatta luce sulla esatta dinamica dei fatti riportati dalla Verità» e annuncia un’interrogazione al ministro della Salute, Orazio Schillaci. Il sessantatreenne di Muggia, sofferente di cardiopatia valvolare con insufficienza aortica severa, era stato escluso dalla lista d’attesa per l’intervento chirurgico dall’ospedale Cattinara di Trieste in quanto non si era voluto vaccinare contro Covid. Il partito del premier Giorgia Meloni non rimane indifferente all’indignazione provocata dalla decisione presa dal primario della cardiochirurgia e comunicata con lettera al paziente, ex dipendente dell’azienda metalmeccanica Wärtsilä, in pensione dopo aver perso la vista. La stampa locale,nonostante le polemiche sul Web, non si è occupata per niente di questa storiaccia. Unica eccezione: la Tgr Rai , che però ne ha parlato solo per dare conto della replica dell’Azienda sanitaria universitaria giuliano-isontina (Asugi). Una risposta che, al netto delle arrampicate sugli specchi, in realtà confermava quanto denunciato dalla Verità. Il povero Franco, nel frattempo, ha smentito l’accusa che gli veniva rivolta dai sanitari, cioè di aver declinato egli stesso l’offerta di essere operato: «Nessuno mi ha mai parlato di modulo di consenso anche senza vaccinazione», ci ha giurato. «L’avrei firmato senza indugio ». Visto che a giornali e siti del posto la notizia pare non interessare,ieri abbiamo verificato se almeno le istituzioni fossero rimaste colpite. In fondo, in ballo c’è il fondamentale diritto di essere curati a prescindere dalle proprie idee, che è un cardine del Servizio sanitario nazionale finanziato dai contribuenti, oltre che un obbligo di legge. Secondo il quotidiano diretto da Belpietro, alla Procura di Trieste non sanno nulla. Per il momento, non si espongono né il presidente, il leghista Massimiliano Fedriga, né il suo vice, nonché assessore alla Salute, Riccardo Riccardi, di Forza Italia. L’interrogazione verrà presentata «perché è doveroso fugare ogni ombra su un centro,quello triestino,che rappresenta una vera eccellenza italiana, e perché è necessario vigilare sempre affinché sia rispettato il dettato costituzionale sulla tutela della salute come diritto dell’individuo e interesse della collettività», sottolinea Buonguerrieri. La capogruppo in commissione parlamentare ritiene che serva «un monito, allargato a tutte le realtà ospedaliere perché si indirizzino verso la cura del paziente senza pregiudizi e senza esclusioni». Quando all’esitazione del paziente a farsi ancora operare al Cattinara dopo essere stato rifiutato, malgrado l’ospedale stia facendo marcia indietro sulla decisione presa,la deputata di Fdi non ha dubbi: «Mi sento di incoraggiare il signore di Muggia a ripensarci e a continuare a fidarsi della struttura che è un’eccellenza nel campo sanitario. Certo, deve essere richiamato e rassicurato. Se era arrivato il momento dell’intervento chirurgico per un’operazione salvavita, sarebbe il caso di non farlo attendere».