Nubi nerissime su Federsanità Fvg, l’associazione di rappresentanza degli enti locali nel settore sanitario e sociale. Le prime avvisaglie che la missione del presidente Pino Napoli di promuovere la “Buona Sanità” tramite la passione della federazione era scadente, sono giunte dal capoluogo friulano dove l’azienda sanitaria Friuli Centrale ha interrotto i rapporti con Federsanità Anci Fvg. Se all’inizio la decisione dell’azienda di revocare il mandato poteva apparire come inspiegabile, ora non lo è più. Dopo l’Azienda Sanitaria Friuli Centrale hanno chiesto la deroga all’adesione anche le Aziende di servizi alla persona di Spilimbergo (vedi leopost), Latisana e Codroipo. In procinto di uscire dallo “stretto legame tra enti locali e articolazioni aziendali…” anche le Asp di Cavasso Nuovo e Sequals (Pedemontana). A che serve Federsanità? i maligni sostengono che è lo strumento furbetto del presidente Pino Napoli che gli consente di coltivare il suo hobby preferito: viaggiare a sbafo su e giù per l’Italia a ogni sorta di convegno; tournée possibili grazie agli introiti derivanti dalle quote che le aziende associate versano a FedersanitàFvg. La mesata per il presidente si aggira attorno ai 2.200 euri. In tal senso è illuminante la delibera del Cda dell’azienda Umberto I di Latisana: “… allo stato attuale, l’attività di Federsanità Anci non pare del tutto rispondente ai precipui interessi e problematiche specifiche che questa Asp (Latisana Ndr) si trova ad affrontare, pertanto, dopo ampia ed approfondita discussione, viene formalizzare la revoca all’adesione a Federsanità Anci per il veniente anno 2024…”. Le ragioni sono chiare e sono le stesse che hanno costretto l’Asp di Spilimbergo, l’Azienda Sanitaria F.C a derogare l’adesione e lo saranno sulla Pedemontana di Cavasso Nuovo. In pratica, il principio di FedersanitàFvg era: più aziende e più comuni associati, uguale più incassi. La bella vita del presidente.