25 Marzo 2025 - 12:12 pm


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DeboraBrothers Exxx…Polzive!!! Il patriota Balloch facilitatore della riforma Telesca-Serracchiani che riduceva le attività sanitarie nel cividalese. Il voto favorevole al consiglio delle autonomie locali.

 

L’inaspettata discesa in campo del marito di Tommaso Cerno alle regionali di domenica e lunedì prossimi ha destato una regolare sorpresa in tutto il collegio della provincia di Udine. Non tanto per la scelta di campo (“Io sono Giorgia” dei Benito Remix) quanto per i recenti annunci da campagna elettorale rispetto alle soluzioni di una rovinosa riforma sanitaria che lui stesso ha sostenuto, quella timbrata Telesca-Serracchiani. I fatti risalgono al 2014 quando Balloch, Forza Italia, era sindaco di Cividale e manteneva, con la ducetta ibridata friulana, uno strettissimo rapporto politico tanto da apprezzare perfino la riforma delle Uti diventandone presidente di quella delle valli del Natisone. I sindaci del centrodestra, fortissimamente ostili alla riforma degli enti locali timbrata Serracchini-Panontin, rimasero profondamente sconvolti. Tuttavia l’attrazione dell’ex sindaco di Cividale per il centrosinistra di Serracchiani non si era limitata alla riforma delle Uti ma si rafforzò con quella ben peggiore della sanità. L’abbraccio riformatore prese forma al consiglio delle autonomie locali dell’agosto del 2014 col parere favorevole del comune di Cividale (firma dell’assessore Pesante). La seduta era stata convocata per deliberare l’intesa sullo schema di disegno di legge recante “Riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale e norme in materia di programmazione sanitaria e sociosanitaria”. Il documento passò con 15 voti favorevoli. Gli astenuti furono 3 (Ragogna, Pordenone e Gorizia). Il testo prevedeva, “La distribuzione sul territorio dei nuovi presidi per l’assistenza primaria attraverso la riclassificazione di alcuni ospedali locali (…)”. Si proseguiva con la previsione di “presidi per l’assistenza primaria che operino con orario diurno; un’eventuale estensione alle 24 ore sarà successivamente possibile se giustificata dai dati raccolti durante il primo periodo di attuazione della riforma”. Con questa riforma il presidio sanitario più colpito fu proprio quello di Cividale, tanto che lo stesso Monsignor Livio Carlino lanciò i suoi anatemi contro la riforma Telesca-Serracchiani ad ogni messa dello Spadone che si celebrasse a Cividale. Ora il candidato di Fratelli d’Italia promette ciò che l’assessore alla sanità ha già mantenuto e cioè la riapertura del punto di primo intervento avvenuta nel febbraio scorso. In quella circostanza Riccardi ha ribadito l’ingente impegno di spesa che la regione ha sostenuto per la programmazione regionale degli investimenti in sanità: ben un miliardo di euri contro i 212 milioni della legislatura precedente, cioè quella Serracchiani-Telesca, cinque volte di più. Straordinari pure gli investimenti nella sanità territoriale saliti a circa 220 milioni di euri, 10 volte in più della precedente legislatura”. Dal canto suo Balloch resta il solo presidente di centrodestra delle ex Uti sul territorio friulano. Ed è stato anche l’unico a sposare la riforma sanitaria di Serracchiani. Forse proprio in questi due accenti risiede l’interesse del centrosinistra cividalese per il candidato di Fratelli di Debora. Senza l’acca.  

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