Venerdì 16 febbraio alle ore 10 “ConsumatoriAttivi” ha organizzato un incontro pubblico a Udine in sala Valduga per fare chiarezza sul nuovo bidone introdotto dal Consorzio Bonifica Pianura Friulana. Una supposta per i cittadini friulani costretti a subire la novità del balzello relativo al “Piano di classifica per il riparto degli oneri consortili” approvato dal Consorzio di Bonifica. E’ il pasticciaccio esploso la settimana scorsa che ha fatto infuriare i destinatari degli avvisi di pagamento. Ai 73.482 utenti storici, il nuovo Piano ne ha aggiunti 3.500 di nuovi. Costoro sono rimasti sorpresi dal “regalo” ricevuto poiché nessuno li aveva informati. Chi è il responsabile del mancato avviso della redazione del nuovo piano? Ci sono stati degli incontri informativi nei comuni? I sindaci avevano segnalato alla cittadinanza la novità introdotta? Tutto nasce da questo decreto del presidente Fedriga del settembre scorso che disciplina le modalità di approvazione dei Piani di classifica nella Regione Friuli Venezia Giulia. Si stabilisce quanto segue: “i proprietari di beni immobili agricoli ed extra agricoli che traggono beneficio dall’attività consortile
sono tenuti a contribuire alle spese di esercizio e manutenzione delle opere di bonifica, alle spese per le altre attività consortili e per il funzionamento dei Consorzi nonché alle spese per l’esecuzione delle opere che non siano a totale carico dell’Amministrazione regionale. I criteri di ripartizione di tali spese sono determinati sulla base del beneficio conseguibile o conseguito per effetto dell’attività consortile; per stabilire i criteri di ripartizione i Consorzi predispongono e aggiornano i Piani di classifica; ai fini dell’approvazione dei Piani di classifica, i Consorzi di bonifica pubblicano la delibera di adozione dei Piani agli albi pretori dei Comuni interessati e all’albo consortile per quindici giorni”. Quindi già dallo scorso anno le nuove disposizioni erano pubblicate agli albi pretori dei comuni interessati. Per fare chiarezza su questo manicomio, “Consumatori Attivi” ha organizzato il convegno per venerdì mattina alla sala Valduga di Udine. Si tratta dunque di oneri di bonifica irrigua ed idraulica già pagati negli anni da circa 73.500 utenti a cui, dal 2024, se ne aggiungeranno altri 3.500. L’aumento della platea dei soggetti tenuti al pagamento consegue all’aggiornamento del piano di classifica redatto dall’Università di Udine e approvato col decreto di Fedriga del settembre scorso. In sostanza tutte le proprietà che si giovano di interventi volti a mitigare il dissesto idrogeologico da parte del Consorzio sono richiesti di versare un contributo in base all’immobile interessato. “Consumatori Attivi” fa sapere che: «Il termine entro il quale il tributo, se di importo inferiore a € 50,00, deve essere versato è il 29 febbraio 2024. Nel caso in cui tale onere fosse superiore a € 50,00 esso viene automaticamente dilazionato in 4 rate e nel caso in cui invece sia di importo inferiore a € 11 verranno riscossi anche pluriannualmente quando la loro somma supererà tale importo». Per converso, nella vicina Pordenone (Friuli), il Consiglio dei delegati del Consorzio di Bonifica Cellina-Meduna ha approvato, nell’ultima seduta, i canoni per il 2024. Il canone pluvirriguo di quest’anno è di 240,46 euro all’ettaro, con una riduzione rispetto al 2023 di 15 euro ettaro, mentre per l’irrigazione a scorrimento è di 159,04 euro ettaro, con una riduzione, sempre rispetto al 2023 di 9,34 euro ettaro. Ma il dilemma che rode i destinatari degli avvisi del Consorzio Bonifica Friuli è il seguente: A fronte di quali servizi dobbiamo pagare il balzello? Friuli infetto, Consorzio malato.