CONSIGLIO PROVINCIALE CARLANTONI/SCARABELLI LA QUESTIONE MORALE E L’ASSESSORE TEGHIL

Come nell’81, Scarabelli come Berlinguer, solo che stavolta, si parva licet…, sul patibolo sale Teghil, neo assessore provinciale.  Scarabelli non ha resistito alla tentazione di coltivare l’insana tentazione di farsi fustigatore degli altri costumi.  Ieri sul Messveneto, ha raccontato la storia di un processo  a Carlo Teghil prescritto. Sorvolando sia sulla caso Penati, che sull’identità smarrita di un PD  che non solo ha perso i voti del ceto operaio, ma anche il simbolo garantista, Scarabelli rivendica la distorsione  dei “compagni che sbagliano” come fatto politico da contestualizzare.  Al capogruppo in consiglio provinciale Carlantoni oggi il compito di ricordare  il pertinace rifiuto della sinistra ex comunista di confluire in un modello culturale di tipo socialista o socialdemocratico classico, per abbracciare invece la cultura giacobina, fondata sull’idea di due italie contrapposte lungo la frontiera di tipo “morale”. L’Italia dei “pochi” dei spiriti magni, delle minoranze illuminate e l’Italia Civile, maggioritaria ma corrotta, volgare e plebea.