Dal sito di “Lisagest” di Lignano al link “amministrazione trasparente”: “NESSUNA PUBBLICAZIONE TROVATA”. A chi interessa negare le informazioni sulla durata, sui nomi e sui compensi dei titolari di incarichi delle società partecipate pubbliche? Quali partiti dell’alleanza traggono vantaggio dalla mancata pubblicazione? Il nuovo anno, per il comune di Lignano, inizia con una ferita. Profonda. Il sito della società d’area “Lisagest” (presidente Manuel Rodeano), diversamente dai giorni scorsi, non riporta nomi, date di scadenze, compensi e verbali di assemblea del Cda. La Git di Grado invece è puntuale e dettagliata. E si può ricavare che l’attuale Cda, presidente Roberto Marin (vicino a Forza Italia), consiglieri Caterina Zanon e Paolo Pittini, resterà in carica fino all’approvazione del bilancio 2024. Sul Cda della Lisagest, finita nelle peste assieme al comune per via dello smacco subito col ritiro della gestione della darsena vecchia, non si trovano notizie e ci si deve rivolgere ai segretari dei partiti dell’alleanza che assicurano: “Il presidente Rodeano scade quest’anno”. Ma quali sono i nomi dei protagonisti che i manigoldi di leopost hanno comunque scovato? Il Cda è composto da 6 amministratori eletti dall’assemblea e 3 nominati da: Promoturismo Fvg, Comune di Lignano e Camera di Commercio di Pordenone-Udine. Durata 3 anni. PromoturismoFvg ha nominato Antonio Bravo; il sindaco di Lignano Laura Giorgi ha scelto Loris Salatin, poi sostituito da Roberto Falcone (Fratelli d’Italia); Alessandro Tollon per la Camera di Commercio ha nominato Francesca Zaghis. L’assemblea invece ha deliberato questi nomi: Manuel Rodeano (presidente in scadenza dopo approvazione bilancio 2024 e pronto a prendere il suo posto come “risarcimento elettorale” Brini oppure il Benito Remix Falcone. Indennità di 36mila euri/anno); Alessandro Del Zotto; Luigi Sutto; Fatigati; Franco Gaiarsa e Lorenzo Cicuttin. Salvatore Vozza è subentrato a Fatigati. Durante il cenone di Capodanno, oltre a terzi mandati e date elettorali, si mormorava della golosità delle due presidenze. Non è un mistero che i Benito Remix abbiano iniziato a sondare il terreno per conquistare le due torrette. Che saranno determinanti per le “pesature” complessive che investono il caso “Lega” a Monfalcone dove si avvertono i primi sintomi d’insofferenza per l’accelerazione ingiustificata sulla candidatura del braccio destro di Cisint Fasan e la “piccina madre” di tutte le elezioni Fvg: le provinciali. Per molti questo sarà l’anno decisivo, quello del perfezionamento dell’assetto istituzionale in vista del voto al 2026. Posto che saranno organi elettivi e quindi con compensi dorati, si dovrà stabilire il sistema elettorale che non è detto riprenda il precedente delle aree suddivise in piccoli collegi. In tal senso la corsa per la spartizione delle 4 aree è già iniziata. Udine, Pordenone e Trieste sono superfavorite al centrodestra. Gorizia potrebbe ballare.