Dopo il niet del policlinico “città di Udine” ad accogliere Eluana Englaro si fa avanti un’altra struttura cittadina disposta a consentire a Beppino Englaro di esercitare un suo diritto e la volontà di Eluana. Ines Domenicali presidente della clinica “La quiete” ha dichiarato stamattina di essere pronta ad accompagnare la donna nel suo ultimo viaggio. La decisione è stata assunta dopo che la famiglia Englaro aveva contattato il sindaco Honsell per conoscere quali strutture in città avrebbero potuto ospitare Eluana Englaro. Resta da capire ora quali saranno le armi di ricatto cui verrà sottoposta “La Quiete”.
E’ una decisione, quella del presidente, coraggiosa e merita il massimo rispetto. Ma allo stesso tempo rivela l’assurdità di un paese in cui un individuo non può esercitare un proprio diritto a causa delle ingerenze di una gerarchia ecclesiastica che influisce sulle prerogative di uno stato democratico. Purtroppo la domanda che ci si deve porre ora è drammatica: Che accadrà alla clinica “La Quiete” qualora Eluana Englaro venisse ricoverata in quella struttura? A quali ricatti verrà sottoposto il presidente? A quali bizantinismi normativi si aggrapperanno i talebani cattolici per impedire di accompagnare Eluana nel suo ultimo viaggio?
E’ una decisione, quella del presidente, coraggiosa e merita il massimo rispetto. Ma allo stesso tempo rivela l’assurdità di un paese in cui un individuo non può esercitare un proprio diritto a causa delle ingerenze di una gerarchia ecclesiastica che influisce sulle prerogative di uno stato democratico. Purtroppo la domanda che ci si deve porre ora è drammatica: Che accadrà alla clinica “La Quiete” qualora Eluana Englaro venisse ricoverata in quella struttura? A quali ricatti verrà sottoposto il presidente? A quali bizantinismi normativi si aggrapperanno i talebani cattolici per impedire di accompagnare Eluana nel suo ultimo viaggio?