23 Aprile 2025 - 5:05 pm


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ALDO MORO: “DOBBIAMO RENDERCI CONTO CHE I NOSTRI PUNTI DI VISTA NON POSSONO ESSERE IMPOSTI ATTRAVERSO LE LEGGI…”

Mai come in questo momento sono così attuali le parole pronunciate da un grande statista democristiano ai tempi del referendum sul divorzio. Era il ’74. Aldo Moro aveva capito che la società forse stava cambiando e sarebbe stato grave per la politica e i propri rappresentanti non sapeer cogliere questo fenomeno. Sono passati più di trent’anni eppure, a giudicare dal caso Englaro, sembra che le lancette dell’orologio siano tornate indietro. SE penso ai miei amici del centro destra comunale che vogliono “interrogare” Honsell perchè si è dato da fare per trovare una struttura per Eluana, mi viene in mente quel gruppo di democristiani composto da Pietro Scoppola e Leopoldo Elia, che rinunciò a fare campagna referendaria contro il divorzio proprio perchè aveva percepito che la società stava mutando. E coì diventa drammaticamente schizofrenica la posizione dei rappresentanti dell’opposizione in consiglio comunale a Udine rispetto al caso Eluana Englaro. La richiesta di una interrogazione in consiglio e le accuse rivolte a Honsell per essersi impegnato laicamente e nel rispetto di una sentenza della Corte d’appello a far rispettare l’esercizio di un diritto di un cittadino, sono ingiustificate. La stessa cifra avrebbe dovuto essere applicata anche quando il presidente della regione Tondo prese una netta posizione in favore di Beppino Englaro. E non pare che Tondo col suo sostegno sia andato alla ricerca di visibilità o di cavalcare un’onda presenzialista. Tutt’altro. Solo la forte amicizia di un conterraneo e la sensibilità che si chiede al mondo politico di affrontare casi come questi.
Il politico (ma che politico è?…) che evoca il diritto naturale o ragioni di carattere religioso dovrebbe perlomeno avere l’accortezza di scindere l’esercizio della politica dalla sfera intima del proprio credo.

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