Udine è ibrida, e controversa. Incoraggia il friulano, ma parla un patois veneto/friulese ereditato dalla gloriosa serenissima di Venezia. L’ibrido udinese è corroborato da ingredienti altezzosi che rendono la vita dei cittadini assaj onerosa.
Non si capisce per quale motivo il cittadino udinese debba avere il privilegio di sostenere le spese per una doppia certificazione di risparmio energetico.
Non basta l’APE, certificazione sufficentemente adottabile. A Udine è necessario convocare un perito da Bolzano per farsi fare il timbro del doppione CASACLIMA. Se vaj, per dire. Sempre per dire ovvio…, a Tavagnacco, a Cassacco, Tricesimo, Gemona, Lignano, la doppia certificazione non è necessaria. Basta e avanza la VEA by APE.
Dopo il prg, e il sequestro delle aree edificabili, il comune di udine svolge il ruolo di taglieggiatore per conto degli altoatesini. Su una villetta di ca. 200mila euri di preventivo per la costruzione o l’acquisto, occorre aggiungere 5mila e 500 euri di certificazione inutile. Ma chi è Flavio Ruffini, il presidente del CDA di CASACLIMA?
