Non si ferma l’intensità della burrasca che in queste settimane sta investendo, da ogni lato, il settore sanitario Fvg. Preoccupa l’inerzia della Direzione dell’Azienda Giuliano-Isontina che sta generando malcontento, frustrazione e senso di abbandono tra gli operatori sanitari. I vertici ignorano il fatto che le conseguenze ricadono direttamente sulla qualità dell’assistenza che i cittadini delle provincie di Gorizia, Trieste e di tutto il territorio di competenza dell’azienda ricevono quotidianamente. “Questa situazione è diventata intollerabile”, tuonano i segretari generali Stefano Bressan (UilFpl) e Luca Petruz (Nursind). “Siamo di fronte a una gestione delle relazioni sindacali fallimentare e arrogante, basata su silenzi, rinvii e totale mancanza di rispetto per i lavoratori, per le RSU e per le OO.SS. che rappresentano centinaia di professionisti che garantiscono ogni giorno il funzionamento dei servizi sanitari. Ricordiamo che UilFpl e Nursind hanno ottenuto una vittoria schiacciante nelle ultime elezioni RSU proprio grazie al consenso di lavoratori stanchi di essere ignorati e pronti a reagire. Per tal motivo “Il nostro impegno sarà costante – ricordano i segretari generali Stefano Bressan (UilFpl) e Luca Petruz (Nursind). Se la direzione continua a sottrarsi al confronto, attiveremo lo stato di agitazione del personale in tutte le sedi ASUGI. Non resteremo a guardare mentre stipendi vengono decurtati, diritti calpestati e dignità ignorata. Chiediamo immediatamente un cambio di passo: servono atti concreti, calendari certi e rispetto per il lavoro di migliaia di operatori sanitari. In assenza di ciò, la responsabilità del peggioramento del clima aziendale e del deterioramento dei servizi sarà tutta sulle spalle di questa Direzione. Da mesi – in alcuni casi da oltre due anni – sollecitiamo l’avvio di confronti e procedure su temi fondamentali per la qualità del lavoro e dei servizi erogati, tra cui:
l’unificazione dei regolamenti su orario di lavoro, mobilità, part time e mensa, ancora oggi frammentati con gravi ricadute sui dipendenti;
l’attivazione delle progressioni economiche verticali (PEV) previste dal CCNL Sanità 20192021, la cui finestra normativa si chiuderà il 30 giugno 2025;
il conferimento dei Differenziali Economici di Professionalità (DEP) 2024 e l’avvio della contrattazione per i DEP 2025, strumenti indispensabili per valorizzare il personale;
l’adeguamento del valore del buono pasto, oggi fermo a importi che non coprono neppure il costo di un panino.
Nessuna di queste richieste ha ricevuto risposte concrete. L’inerzia della direzione Antonio Poggiana – ripetono Bressan e Petruz – sta generando senso di abbandono tra gli operatori sanitari. Questo mandato non lo lasceremo cadere nel vuoto”.