Malgrado la crisi, l’aumento della benzina, il calo dei consumi, l’aumento delle imposte e la sfiga di un governo di incapaci, la TRIPLICE blocca via Piave e danneggia chi lavora e sgobba sul mezzo. Impegna parte della polizia municipale per consentire ai vertici delle associazioni sindacali di mantenere i propri privilegi. Udine Via Piave bloccata.
Sindacati in piazza contro Monti, come dire, un PD in profonda crisi di identità. Da una parte, Serracchiani e Moretton esultano per aver sospeso la democrazia in Italia, dall’altra, i sindacati vicini al PD, scendono in piazza per difendere i loro privilegi. Alcuni: attraverso i patronati, i Caf (Centri di assistenza fiscale) e le deleghe sindacali sulle pensioni giungono fiumi di denaro nelle casse dei sindacati. Un meccanismo infallibile: i patronati si occupano di previdenza, richieste di aumento e pratiche di invalidità. E per ogni pratica l’Inps rimborsa.
L’assistito del patronato è però logicamente anche un potenziale cliente dei Caf: i Centri di assistenza fiscale, nati ovviamente con la sinistra al governo (Amato, anno 1992), compilano le dichiarazioni dei redditi e le spediscono via internet all’Inps. Ecco la ragione dello sciopero dei sindacati. Servono provvedimenti ad personam e la sinistra deve fare in fretta a vincere le elezioni per drenare un pò di quattrrini nelle casse della triplice. A quanto ammonta il patrimonio immobiliare ereditato dal ventennio della triplice?
Così la stampa di regime oggi si ferma, l’abitudine mentale a solidarizzare con chi difende i privilegi delle sedicesime, delle pensioni col retributivo, dei buoni da mille euro a dicembre da consumare nelle librerie per i regali. Si reggon a vicenda, basta andare in piazza il lunedì.