Hanno tirato per la giacchetta anche l’ex rettore Honsell i sindacalisti della scuola per difendere i loro privilegi. Ieri sera di fronte al teatro di Udine è andata in scena la fiaccolata degli insegnanti impauriti per la riforma della scuola che il ministro Gelmini intende applicare. Honsell non si è sottratto alla protesta, anzi! del restoè complice dello sfascio dell’università italiana poichè il suo successore, la Compagno, si è messa le mani nei capelli quando ha visto il bilancio dell’ateneo udinese!!!
E’ ormai un dejà vu il fatto che in Italia chi vuole riformare la scuola si scontri con i più accaniti sostenitori del conservatorismo di chi non vuole aumentare l’efficenza strutturale ma solo difendere gli interessi di pochi.
L’unico modo per garantire l’eccellenza tra le scuole è solo la concorrenza. La nostra scuola è imbambolata ancora in preda ai postumi del comunismo per cui dire mercato è come bestemmiare.
Hanno paura della privatizzazione e della competizione perchè sarebbero costretti a lavorare di più. Occorre insistere invece in questo senso, perchè si possono offrire servizi diversi, insegnanti diversi, offrendo loro stipendi adeguati, fuori dalla griglia obbligata degli stipendi di stato.
La scuola è fatta per gli studenti non per pagare una cifra spropositata di stipendi che sono pure da fame, così come gli ospedali non sono fatti per gli stipendi dei medici ma per i malati. I dipendenti della scuola sono più di 1.300.000 e sono troppi.
Nessuno di coloro che manifestavano ha posto la questione dei bidelli che provocano uno sperpero immane di denaro pubblico di fronte all’inefficenza del servizio svolto.
Se il 97% dei fondi per la scuola viene utilizzato per pagare stipendi, significa che questa scuola è uno stipendificio.
E’ ormai un dejà vu il fatto che in Italia chi vuole riformare la scuola si scontri con i più accaniti sostenitori del conservatorismo di chi non vuole aumentare l’efficenza strutturale ma solo difendere gli interessi di pochi.
L’unico modo per garantire l’eccellenza tra le scuole è solo la concorrenza. La nostra scuola è imbambolata ancora in preda ai postumi del comunismo per cui dire mercato è come bestemmiare.
Hanno paura della privatizzazione e della competizione perchè sarebbero costretti a lavorare di più. Occorre insistere invece in questo senso, perchè si possono offrire servizi diversi, insegnanti diversi, offrendo loro stipendi adeguati, fuori dalla griglia obbligata degli stipendi di stato.
La scuola è fatta per gli studenti non per pagare una cifra spropositata di stipendi che sono pure da fame, così come gli ospedali non sono fatti per gli stipendi dei medici ma per i malati. I dipendenti della scuola sono più di 1.300.000 e sono troppi.
Nessuno di coloro che manifestavano ha posto la questione dei bidelli che provocano uno sperpero immane di denaro pubblico di fronte all’inefficenza del servizio svolto.
Se il 97% dei fondi per la scuola viene utilizzato per pagare stipendi, significa che questa scuola è uno stipendificio.