17 Marzo 2025 - 2:48 pm


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NoPeaceWithoutJustice Exxx…Polzive!!! Il commerciante friulano Di Bernardo assume e aiuta i disoccupati stranieri di religioneislamica e loro gli fanno causa. Costretto a pagare una sanzione di 30mila euri in un’unica rata per aver allontanato il commesso negligente dal negozio. Udienza rinviata. Non c’è pace senza giustizia.

 

Il Tribunale di Udine ha ingiunto al commerciante Paolo Di Bernardo, per aver licenziato “oralmemente” il commesso M. Mohamed, a pagare in unica soluzione l’importo di 30mila euri. Il giudice non ha tenuto conto delle garanzie del fondo e delle richieste che l’imprenditore aveva rivolto in aula e cioè: rateizzare la somma in 17 rate mensili più le spese processuali. Il Tribunale ha respinto e rinviato la decisione a una successiva udienza. A questo punto il braccio di ferro coll’ex dipendente gioca a favore dell’imprenditore visto che il dipendente straniero dovrà soccombere al giudice e non incasserà le mesate immediatamente. I fatti.

Nella primavera dello scorso anno, M. Mohamed era stato assunto dall’imprenditore udinese come commesso del negozio. Perché era stato assunto? Il nordafricano di religione islamica era disoccupato da 18 mesi, non aveva un dollaro in tasca, lo si vedeva vagare per la città in cerca di un lavoro. L’imprenditore ha voluto dare fiducia allo straniero ma è rimasto fregato. Se all’inizio i rapporti avevano assunto una condizione quasi di tipo “familiare”, col tempo si sono arrugginiti. Mohamed non era più quello di una volta. Sul lavoro era negligente, poco disponibile coi clienti e lasciava il posto di lavoro senza le dovute precauzioni e incustodito. Per tal motivo il datore è stato costretto a licenziarlo oralmente. Va da sé che il dipendente è corso subito dai sindacati per oppporsi al licenziamento i quali hanno delegato la pratica all’avvocato De Tina che ha quantificato l’allontanamento in 30mila euri da versare in 25 rate da 1.200 euri/mese. Per un guaio tecnico, dimostrato, non è stato possibile versare 4 rate e il dipendente islamico ha trascinato in Tribunale l’imprenditore. Che ha dimostrato di volere e potere pagare l’ importo avendo creato un fondo di garanzia che avrebbe permesso al datore di pagare il dovuto con rate mensili. Ma il giudice si è opposto ed ha rinviato tutto alla prossima udienza. Cosa resta? Le grandi battaglie contro i sindacati del Radical Party e la difficoltà di un generoso imprenditore friulano che si svena per aiutare gli islamici che poi, in modo vigliacco, lo puniscono alle spalle trascinandolo in Tribunale. Paolo l’unico nobiluomo friulano, dopo “Marcho” che si oppone alla sottomissione dei beduini. “No Peace Whitout Justice”.

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