La già presidente della regione Alessandra Guerra, la già detentrice del record di preferenze alle regionali sotto l’egida di Alberto da Giussano, la già star di trasmissioni televisive in prime time sulle reti RAI, la già pupilla di Giancarlo Elia Valori, la già mantide-profeta politica degli anni novanta che in un concitato incontro a palazzo Chigi nel 2003 lasciò di stucco tutto il parterre degli onorevoli regionali in delegazione dal premier Berlusconi. La già travolgente Alessandra che in quell’incontro demolì Tondo e incantò Berlusconi.
La mantide femmina è nota perchè divora il maschio.
Bene. Oggi Alessandra Guerra dimentica il suo passato e fornisce una claudicante performance di moralismo morenico, inteso come colline moreniche, l’anfiteatro friulano.
Dice :” Oggi è difficile, se non impossibile, essere donne e fare politica, mantenendo al contempo la propria dignita’ e rifiutando compromessi”. Anche la GUerra si è lasciata trascinare dallo slogan “Ed ORA?” Ed ora anche lei nel Pantheon del pudico che si erge a giudice di comportamenti altrui contro quelle gran gran fighe che esercitano il mestiere più antico del mondo.
In una società liberale ugnuno fa carriere come vuole, spetta all’interessato decidere come, purchè vi sia un senso di responsabilità individuale che rispetti la libertà altrui.
Le donne non vogliono né la carità né le quote rosa.