IL PRINCIPIO DELLA MERITOCRAZIA APPLICATO ANCHE NEL PANTANO DI MARANO

Non è , per fortuna, l’ILVA di Taranto, bensì laguna alto adriatica zona San Giorgio di Nogaro/Marano. Il gazzettino affida al giornalista di punta Pietrobelli, l’incarico di sviscerare i nomi degli interessati al business del dragamento dei canali e dell’ossessionante ricerca di tracce inquinanti che non ci saranno mai.  Giù a  Taranto invece il mare è nero, inquinato, come la canzone di Battisti.
Dunque il gazzettino diffonde l’intero elenco di commissarie  consulenti beneficiati dalla meritocrazia lagunare.
Servi riportarli?  no, non servi.  Per il semplice fatto che la maggioranza di costoro, nei comizi, nei dibattiti, in campagna elettorale ha spiegato, autoreferenziandosi:”Il Merito non è un elemento che puoi acquistare al supermarket, o ce l’hai o non ce l’hai, poche storie”. Strepitosi! Pensate alle funamboliche capacità umane, dialettiche, organizzative, manageriali dei beneficiari della mesata lagunare.
Per esempio, Marchetti, sindaco di Codroipo, un master nel college più rigido del FVG, il gruppo di AN a Trieste, si perde in 40mila euri, l’avvocato Spitaleri, dogmatico e severissimo segretario provinciale Udine della Margherita, non è da meno, gli spicci per le vacanze, Mattassi, Strisino, De Corte, Pizzimenti. Vogliamo continuare? L’infaticabile oppositore di Tondo in consiglio reggionale, Moretton, anch’egli formato nel college di Piazza Oberdan, Trieste, sezione DC, scuola inflessibile, con gli asini.
E’ il sistema di valori meritocratici diffusi in stereofonia durante le campagne elettorali o nei comunicati stampa, che ha prodotto una classe dirigente fortissima, autorevole e che ha provocato l’ascesa della nostra economia.  Una classe dirigente adeguata che si è meritata la proprietà della propria impresa.
Elogi, ossequi, Quattro monete per fare di costoro dei divi da hit parade!