IL PARLAMENTO SORRIDE ALLA NOSTALGIA ASBURGICA : RECORD DI PARLAMENTARIA ROMA

I nomi sono quelli di Rosato, Francesco Russo, Tamara Blazina, Massimiliano Fedriga, Savino, il grillino Prodani, Camber e Menia . Sono 9. Un record. Camber, malgrado tutto riesce dove Blasoni fallisce. Potenza della nostalgia asburgica che ha colpito l’intera capitale. Tolto Menia che sarà, forse, eletto in un’altra regione, saranno ben 8 i candidati triestini che entreranno in parlamento.  Otto su venti. Par bèn.
Potenza dell’impero o debolezza dell’entroterra?
Chi lo sa, si sa solo che i dissidi covano sotto le liste incenerite dai triestini.
Questa sera, molti amministratori e sostenitori del PDL certificavano, nemmeno sollecitavano, l’azzeramento totale dei vertici, vertici provinciali e comunali udinesi, attenti più che altro a  difendere il proprio fortino, a conservare le mai sopite forme tradizionali dell’ancien regime, tanto ancien ma poco regime.
Colautti si è dimesso per tempo, dopo aver accettato non si capisce perchè, di fare il vice comunale, Blasoni,  dopo aver isolato il partito da ogni forma di congiunzione o trattino sfumato, se ne va e incorona Nistri. Bressan e Anzit invece restano e si autoaccusano.
E’ la storia labirintica e aggrovigliata del PDL  friulano che stenta a darsi un nome ma è proprio questa indicibilità la causa dei vuoti e delle ombre che stanno frananado sull’incanto pidiellino.