La testa del sindaco di Trieste appesa alla corda di Bandelli. La maggioranza regionale appesa ai furiosi ragazzi dell’UDC.
A Udine il voto sull’ex macello provoca la scissione ormai sostanziata fra i centristi filo-governativi e i terzopolisti guidati dall’enfat prodige di via del Bon Anzolini. In ballo gli equilibri della maggioranza regionale e le liste alle prossime elezioni politiche. Compagnon annusa l’aria e fertilizza con l’acume di politico navigato il terreno sul quale edificare la sua leadership regionale. Gigli avvertito. A TRieste la questione si fa più complessa giacchè i bandelliani hanno rifilato un KO che ha tramortito il sindaco DIPIAZZA. IL segnale è chiaro: TERZO MANDATO? attenzione che Dipiazza non c’è più. Una nemesi come nel caso Berlusconi. I Komeinisti del PDL vogliono introdurre il reato di prostituzione minorile? eccolo. Due anni fa s’introduce la legge. Due anni dopo il sostenitore finisce nella sua stessa trappola. Dilettanti. SEnza parlare di SIGNORINI. Altro danno. Tornando a noi. Il voto sul bilancio in comine a TRieste segna un ribaltamento complessivo sul quadro politico di Piazza Unità d’Italia. Con conseguenze pesanti anche sul resto del FVG. Del resto ne parlammmo anche qui. IL coordinamento regionale del PDL appare stordito.