Mi ferma appena esce dall’emiciclo. “Ho i coglioni pieni con questa storia di Friulia. Ti offro un acqua”. Così si esprimeva un consigliere regionale questo pomeriggio a Trieste fra una pausa e l’altra del consiglio. Passi per il mal di pancia sulla legge estrattiva, il caso FRIULIA rivela lo stato angosciante di una partecipata che rischia di metter in crisi l’esecutivo regionale stesso. Tutti sanno del teatrale piglio decisionista di Snaidero sulla scelta del direttore. Tutto a gambe all’aria. Tutti sanno di una recente, dichiarata volontà di Tondo di non mollare Riccardi. Lo stato d’animo del consigliere regionale, di cui sopra, tuttavia, rivela che il travaglio Friulia presenta difficoltà finora nascoste.
Il manager del gruppo Benetton non garba, i soldi spesi per la consulenza Korn/Ferry finiscono nel golfo di Trieste e dalla sala giunta regionale s’impone il nome di Riccardi.
Tondo non fa mistero e stasera da Roma lascia intendere che per il vice-commissario per la terza corsia A4, con compenso di 250mila euri all’anno, l’incarico si sta profilando.
Snaidero ha fatto sapere di essere mooolto d’accordo così pure la Savino. Riccardi non aspetta altro e c’è da credere che il 16 sera Riccardo festeggerà. Festeggerà l’incarico di direttore generale della SPA Regionale. Olè.