Non paia azzardato il titolo, ma a Gorizia per due giorni si è assistito a un vero e proprio festival del libero mercato. GUSTI di frontiera è una rassegna ancora giovane, fresca, costa poco, un decimo di Friuli doc, ma dimostra un autorevolezza europea. Ungheria, Carinzia, Serbia, Croazia, Slovenia, Francia (sì anche oltralpe…), Carnia, Fiuli, Germania. Il capoluogo isontino non vanta il blasone serenissimo di Udine, ma interpreta la corrente austroungarica, che può piacere o meno, ma che ha raccolto intorno alle tre piazze in cui si articolava la kermesse migliaia di visitatori. Perchè libero mercato? ma perchè a Gorizia eri costretto a confrontarti con altri operatori e con altre specialità. O sei identificabile o sei generico, Così è il mercato. Per chi ha saputo portare in piazza quanto di meglio la propria terra produce ha fatto meraviglie, chi ha fatto il balengo ha portato a casa le pive. Complimenti al sindaco del PDL Ettore (MENO SPILORCIO DI FRIULI DOC, PARCHEGGI GRATUITI!!!), all’assessore Devetag all’amico paolo GRuden e tutti gli organizzatori per l’atteggiamento davvero ospitale.
Per dire, Gusti di frontiera ha confinato Friuli DOC a grande sagra paesana. A Udin si beve un taglio in piazza. Cosa resta? bastano le cifre?