Il caso Ciriani assente all’inaugurazione del nuovo ospedale, il destino del Cro di Aviano, gioiello di famiglia intoccabile per i pordenonesi e le pressioni di Loperfido per il prolungamento della convenzione col policlinico San Giorgio, sono messaggi inequivocabili a Fedriga: Fratelli d’Italia non ingoia in allegria le grandi decisioni della giunta. Alcuni consiglieri regionali, anche di area centro sinistra (Pellegrino), lo fanno notare: “Sono gravi le pressioni dell’onorevole Loperfido sul prolungamento della convenzione col policlinico San Giorgio di Pordenone, dopo che più volte l’assessore Riccardi aveva annunciato sia in Aula, sia ai sindaci, l’intenzione di non rinnovarla”. Ma il polverone politico che ha soffocato l’alleanza è salito lunedì quando Fratelli d’Italia ha disertato quasi in massa il taglio del nastro del nuovo ospedale. Pordenone non è prateria di scorribande politiche per gli alleati. Lo fa capire il deputato pordenonese Emanuele Loperfido, capo provinciale dei Benito Remix. Si prende spunto dall’ospedale per far emergere la vera questione che interessa ai pordenonesi, il Cro di Aviano. «Chiederemo all’assessore regionale competente di valutare con attenzione, anche prendendosi del tempo date le importanti sfide che attendono l’Irccs di Aviano, se sia il caso di gravare della direzione ad interim del Cro il direttore Asfo, Giuseppe Tonutti». Il progetto dell’assessore sembra chiaro: Cro e ospedale pordenonese con un unico direttore. Ma, per l’opposizione, vi è anche una questione tecnica. Come si può nominare un Dg del CRO in duplex con Azienda Sanitaria Friuli Occidentale senza l’approvazione del progetto di unificazione del consiglio regionale? Per tal motivo «Un progetto senza un apposito controllo – ritengono in FdI – rischia di essere pericoloso». Il giorno del redde rationem non è lontano, la prossima giunta regionale dovrà approvare i direttori generali delle aziende sanitarie. Uno scontro politico con prospettiva 2028.