Quando una burrasca si abbatte su Udine e a qualcuno tocca il difficile compito di rimuovere piante, pulire strade, riattaccare l’energia elettrica, coprire i tetti e mettere in sicurezza la rete urbana, tutti sperano che intervengano “loro”, che sono i volontari della Protezione Civile. E tutti sono pronti a ringraziarli, anche quegli amministratori di maggioranza che, per assurde ragioni ideologiche, li abbandonano al loro destino nella vecchia sede di piazza Unità d’Italia, ex caserma dei pompieri. Come si vede dalle foto, l’edificio è pericolante, il tetto non isola più, piove dentro, i muri sono ammuffiti, cadono calcinacci. Questa vergogna poteva essere evitata se la maggioranza non si fosse intestardita contro il progetto della nuova sede varato dalla giunta Fontanini. Il sindaco De Toni, fuori sacco, riteneva possibile riprendere il progetto e realizzare la nuova sede al Partidòr dove la precedente amministrazione ha ottenuto il finanziamento dalla regione e il via libera al cambio di destinazione d’uso del terreno. Lo stesso assessore Zini ne condivideva la scelta. Non così una parte della maggioranza (Mansi e Giacomello (Pd), Eloisa Gatta e Croattini (De Toni), Di Lenardo (AvsP) che si presentava decisamente contraria. I seguaci di “Alleanza Verdi-Sinistra e Possibile” ricordavano: «Si tratta di un principio di coerenza verso i nostri elettori. C’è scritto in tutti i documenti di tutti i partiti depositati all’albo pretorio: “No al consumo di suolo”. E’ vero che c’è stata l’apertura all’emendamento Cunta nella prima seduta del consiglio comunale, ma si trattava di un dettaglio che non è vincolante». A causa di nauseanti schermaglie in maggioranza, i poveri volontari sono costretti a marcire nella vecchia sede; al limite, suggeriscono i maniaci, potrebbero trasferite mezzi e uomini in una sede provvisoria. Come se fosse un gioco da ragazzi. L’opposizione tuona: Perchè non sono iniziati i lavori un anno fa? Perché si continua a temporeggiare? Finalmente il comune ha reso noto che è stato affidato all’ing. Mario Bosa l’incarico professionale di collaudo statico in corso d’opera nell’ambito dell’intervento denominato “Nuova sede della Protezione Civile“. Figuraccia atomica della sfilacciata maggioranza De Toni. Sui carboni.