Tanti sono coloro che oggi hanno manifestato contro la riforma Gelmini sull’università. A Roma il “collettivista” Bersani (colui che vorrebbe fare il premier…) è salito addirittura sul tetto di un ateneo.
Giovani peggio dei boiardi. Rincitrulliti dall’art. 1 della Costituzione che nel 2010 lo stato collocherebbe i giovani al lavoro per legge!
SEnza sforzo alcuno. Stesso discorso per lo studio. Si va all’università solo per scopare e per farsi scopare, tutte le sere a Udine c’è festa per gli universitari. Sbevazzano come spugne. Tanto, l’università in Italia costa niente. Ecco il motivo per cui diventa un parcheggio.
SE le nuove generazioni sono contro: niente pensione a 65 anni per i professori ordinari.
Il docente ordinario dovrà andare tassativamente in pensione a 70 anni, il professore associato a 68.
Confermato il limite di 8 anni per la carica di rettore che, nel caso in cui gestisca male il proprio ateneo.
Viene introdotta l’abilitazione nazionale sia per chi vuole diventare associato sia per gli ordinari.
Basta con i ricercatori a tempo indeterminato. I contratti andranno da un minimo di 3ad un massimo di 5 anni e potranno essere rinnovati una sola volta per 3 anni. Poi se l’Ateneo lo riterrà valido il ricercatore sarà confermato a tempo indeterminato come associato.
Si abbassa l’età in cui si entra di ruolo da 36 a 30 anni, con uno stipendio che passa da 1.300 a 2.000 euro.
Premiato il merito per docenti, amministratori e studenti. Basta con i finanziamenti a pioggia a prescindere dai risultati. Le Università ben gestite, economicamente solide e con buoni risultati sia per la didattica sia per la ricerca avranno i fondi, mentre chi va in rosso sarà commissariato, se si oppongono a queste riforme, meglio chiudere le università e mandarli all’ABS.