Atmosfera elettrizzante ieri sera in consiglio comunale a Udine. Sono stati eletti i componenti degli organismi di supporto ai consigli di quartiere. Il pallino dell’assessore Toffano. In quota maggioranza i due nomi indicati sono quelli di Giacomello e Fiore; per l’opposizione Vidoni e Laudicina. La cronaca dell’adunanza annota due i punti sui quali i consiglieri si sono confrontati vivacemente: il gattile e la tassa di soggiorno. Sui felini la discussione si è surriscaldata per via del fatto che il progetto di una nuova sistemazione per i seducenti gattoni impegna circa 800mila euri ai quali vanno aggiunti 50mila per i costi di gestione. Il capogruppo Vidoni (Fratelli d’Italia) è categorico: “Prendiamo atto che per la giunta comunale di centrosinistra i gatti sono più importanti delle persone. Invece di incrementare i contributi per i servizi sociali dedicati ai cittadini udinesi in difficoltà, De Toni investe risorse in un nuovo gattile”. Non marginale l’incarico del progetto affidato direttamente all’architetto Sistarelli simpatizzante del Pd. Più articolato il dibattito sull’introduzione della tassa di soggiorno in città (1°febbraio 2025) in cui si è passati da Berlusconi a Mussolini (Di Lenardo), ai confronti con Tavagnacco (Vigna). Tuttavia l’imposta ha un merito, quello di stabilire precisamente, al netto delle roboanti sparate dell’assessore Bin, titolare di “Neuro&Promos”, le presenze nelle località turistiche. Piaccia o no, i numeri sono da urlo e non bastano le fusette di Bin per competere coi veneti. Come si vede dall’umiliante specchietto pubblicato sul Messaggero Veneto di oggi, i comuni del Friuli VG non sono stati ancora in grado di fornire puntualmente gli accertamenti delle entrate derivate dalla tassa di soggiorno. Si sopravvive sulle proiezioni della Fondazione “Think Tank Nord Est”. I termini fissano in 5milioni e 770 mila le previsioni di incasso per il 2024 dei comuni di Lignano, Grado, Trieste, Udine, Tarvisio, Aquileia, Forni di Sopra, Muggia, Sauris, Ravascletto, Forni Avoltri, Cividale, Arta Terme, Palmanova. Sono ben 14 i comuni ignorati dai turisti che non riescono a competere con quello di Bibione. Il comune veneto, da solo, da maggio a settembre, ha incassato 5milioni e 500mila euri, incenerendo l’intero Friuli, quello del brand infantile di una banalità atomica che fa: “Io Sono Friuli VG”. I comuni del Friuli elencati sopra, secondo le proiezioni, totalizzano 5 milioni e 770 mila. Lignano, come Trieste, un terzo di Bibione. Grado 5 volte meno. Sulla montagna, Tarvisio, Forni di Sopra e Avoltri meglio stendere un velo pietoso. E per il prossimo anno il comune di Bibione ha già aggiornato le tariffe sulla tassa di soggiorno. A Lignano gli accertamenti non sono stati ancora pubblicati. Si galleggia sulle proiezioni, sulla nebbia e sul Natale di sabbia.