16 Gennaio 2025 - 3:18 pm


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Nel segno di Pasolini. “Marcho, l’ultima bandiera”. Il docufilm sull’alfiere di Aquileia in onda su RaiStoria.

 

Il Pasolini sempre respinto dai friulani. Mai amato che però ricordava: “Amore per il sacro, la terra e la tradizione”. A ridosso della prima televisiva Rai del docufilm “Marcho, l’ultima bandiera” del giovane regista Marco Fabbro, parla il prof. Alberto Travain, lo studioso che ebbe a riscoprire, in età contemporanea, e per primo ripropose a società e Istituzioni la vicenda esemplare dell’ultimo alfiere dello Stato di Aquileia: “Marco di Moruzzo concretizzò sino all’estremo sacrificio un ideale identitario locale di lealtà che è tratto universale da perseguire!”.

“Anche se, per certi aspetti, potrebbe non sembrare, l’approdo ai set cinematografici e persino alla prima serata RAI di una vicenda di eroismo friulano medievale, riscoperta e promossa per tre decenni da quello che all’inizio era un giovane studioso fuori dagli schemi  e senza grande seguito, rappresenta un po’ una vittoria degli ‘umili’ della cultura, dei ‘semplici’ della ricerca, della passione qualificata sui mestieranti dell’accademia. Una conquista ‘dal basso’ cui ha offerto il braccio autorità ‘illuminata’, che ha sinceramente sposato i contenuti di quella vicenda tanto da curarne una divulgazione filmica, affidata a produzione di alto livello. Insomma, da un lato, il sottoscritto, noto ‘tribuno’ culturale locale; dall’altro, in primis, il direttore dell’ARLeF ovvero il dott. William Cisilino, intellettuale e uomo delle Istituzioni, primo caldeggiatore dell’iniziativa di promozione multimediale della figura dell’eroe friulano Marco di Moruzzo, iniziativa validamente attuata dal giovane regista Marco Fabbro insieme allo studio Arte Video. Il docufilm ‘Marcho, l’ultima bandiera’ ha avuto, poi, la sua prima RAI proprio nella serata del 31 ottobre. Dedicata all’eroico “Marc di Murùs”, l’ultimo alfiere del Friuli indipendente che rifiutò di cedere ai Veneziani.  Resto affascinato, poi, dalla figura del figlio Pileo, che scomparve, forse con la nostra bella ed amata bandiera. Uno scomparire che lascia in sospeso una vicenda epica, che si fa leggenda. Quelle colline lo hanno visto in fuga; quei boschi celano il suo segreto; quelle strade sanno, quei borghi custodiscono sue mute memorie. Riuscì a raggiungere il suo Patriarca oltralpe? Fu lui, due anni dopo, a portare in campo la bandiera patriarcale quando l’ultimo pastore-principe friulano tentò di riconquistare il proprio stato? Nebbie romantiche, dense ed affascinanti, nel loro appeal universale. Universale, sì. Quella di Marco di Moruzzo è proprio storia universale: esempio concreto di principi integerrimi, di irriducibilità sul tema dei valori rapportati alla tirannide”. Spiega Travain.

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