Fra gli iscritti serpeggia la seducente idea di costruire in Friuli una nuova casa parallela a quella di Forza Italia e che abbia le stesse radici. Le ragioni di tale attivismo va ricercato nella disastrosa gestione degli azzurri durante la campagna elettorale di Monfalcone dove Forza Italia ha raccolto quello che ha seminato. La ricostruzione, secondo alcuni iscritti, parte da lontano da quando è stato nominato responsabile degli enti locali Ciro Del Pizzo, che in ogni incontro affermava di voler mettere fine al decisionismo di Anna Cisint a Monfalcone e sosteneva che il candidato sindaco non avrebbe dovuto essere una persona vicina alla Cisint stessa. In suo appoggio si era avvicinato a Forza Italia anche Michele Luise. I vertici regionali di Forza Italia sapevano benissimo di questa situazione, ma hanno scelto di puntare su delle persone in aperto contrasto con gli alleati, mettendo ai margini coloro che in Forza Italia avevano uno spirito collaborativo e guardavano più all’obiettivo di vincere come coalizione di centrodestra per proseguire l’eccezionale lavoro fatto dall’amministrazione monfalconese negli ultimi 8 anni.
Era noto che il nome di Volante non fosse gradito non solo ad Anna Cisint (che 3 anni fa non lo ha voluto in giunta, e conoscendola, per una o più buone ragioni) ma a nessun altro assessore, partito, lista civica e ad una parte della stessa Forza Italia locale. Chi ha fatto notare questa anomalia (ponendo un problema politico serio e, col senno di poi, avendo perfettamente ragione) è stato allontanato.
Il livello regionale degli azzurri alla fine ha scelto di avallare la scelta di Fasan Sindaco pensando di poter imporre in giunta un assessore sgradito a tutti. Invece di trovare la quadra ha scontentato tutti: Del Pizzo non si è candidato, Luise si è candidato con il centrosinistra, la minoranza “collaborativa” di Forza Italia è stata esclusa dalla lista, Volante si è candidato nel centrodestra solo perché gli è stato “garantito” il posto di assessore (unica cosa che gli interessa) ma è stato di nuovo escluso, Forza Italia è passata all’opposizione. La coordinatrice regionale è entrata in una trattativa con un assessore e un consigliere in maggioranza, e ne è uscita con un solo consigliere in opposizione e con mezzo partito in fuga. Un capolavoro di strategia e capacità di contrattazione. Non stupisce che la sua poltrona di coordinatrice regionale stia traballando e che lei si veda costretta a dei colpi di coda minacciando ripercussioni a livello regionale. Ma tutto parte dalla sua mancanza di visione e dall’incapacità organizzare un partito sul territorio. Che dovrebbe essere il suo compito di coordinatrice regionale. Nessuno si attende grande rivoluzioni ai vertici del partito, pertanto, la fuga di alcuni iscritti è già iniziata.