I fatti sono quelli accaduti ieri a Udine al luna park di piazza primo maggio. Una tranquilla domenica pomeriggio trasformata in attimi di terrore a causa di una ventina di ragazzini stranieri, ospitati in regione, che ha aggredito con pietre e cinghiate alcuni titolari di giostre e autoscontri. Fatti gravissimi, sempre più frequenti in città, che gettano ulteriore benzina sul fuoco dell’incendio sicurezza. La tensione sta salendo e per il centrodestra si aprono spazi di contestazione verso la maggioranza ampi come praterie. Il primo a scagliarsi contro la giunta De Toni è Antonio Pittioni, esponente di Fratelli d’Italia che sta elaborando un’interrogazione da presentare al sindaco sui fatti di ieri. Scrive l’esponente meloniano: «Mi faccio interprete della preoccupazione dei cittadini in merito a possibili rischi per la sicurezza pubblica che sta crescendo in modo significativo». Pittioni non va tanto per il sottile e randella: «Chiedo al sindaco di aumentare il servizio di vigilanza oltre alla sospensione dell’attività del Luna park per un periodo di almeno 10 giorni. Una misura che viene applicata anche ai locali pubblici inadempienti». Andrea Di Lenardo capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra Possibile, replica: «Non mi è ancora chiaro se alla destra interessi davvero il tema della sicurezza, quanto piuttostola sua strumentalizzazione politica. Quanto successo – commenta il capogruppo – è sicuramente grave ma forse non sanno che l’amministrazione De Toni sta lavorando sul tema della sicurezza introducendo la figura del poliziotto di quartiere. Resto dell’idea – conclude Di Lenardo – che questi ragazzi violenti vanno coinvolti in percorsi riabilitativi». Sullo stesso piano la responsabile del Pd regionale sulle politiche dell’accoglienza, Anna Peratoner. «Bisognerebbe capire quali sono le strutture che accolgono questi ragazzi e se le loro fragilità sono assunte con professionalità e visione politica. E’ un fenomeno che colpisce anche gli adolescenti italiani». Il consigliere comunale Salmé punta il dito contro coloro che chiedono, o hanno chiesto, più sorveglianza o più sicurezza: «Siete voi la causa di tutto questo perché avete accettato supinamente questo modello culturale, “la società multiculturale” che risale a venti, trent’anni fa. Dobbiamo riprendere gli anticorpi culturali. In casa nostra dobbiamo decidere chi e quanti stranieri far entrare. Dobbiamo ripristinare l’idea del diritto nazionale rispetto al diretto dell’Unione Europea».