Sono le 10 e 40 circa quando il vice comandante dei vigili Livera comunica l’alzabandiera agli uomini sù in castello.
Il tricolore tessuto in lana e protetto dalla naftalina e dalla canfora sventola sopra la specola. In sottofondo l’inno interpretato dalla banda di Cividale, autorità sugli attenti e Honsell interviene. Perfetto e puntuale. Nulla da dire, Piazza libertà accoglie il tricolore ma l’attenzione è tutta per il bianconero. Bianconero inteso come Udinese calcio di Pozzo e di polisportiva. C’è voluto un pò di tempo ma alla fine Blasoni comprende che all’udinese calcio interessava la polisportiva solo per “addomesticare” Honsell. Il sindaco c’è cascato, ha concesso le convenzioni a Pozzo, le ha regolate su misura e consentito che l’udinese presentasse un progetto (il terzo?) dello stadio a sua immagine e somiglianza, sbattendosi i marroni del bene pubblico.
E dei concerti. Blasoni e Snaidero, capita l’antifona rivelano i patti, scandalizzano i “puritani” dell’udinese e rivelano la sacrosanta verità: NON VERSATI 200mila euri alla polisportiva, non raccolte le sponsorizzazioni che la happy service aveva promesso.