Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Luca Vidoni sperava in un ravvedimento delle posizioni della maggioranza rispetto al patrocinio negato alla partita di calcio Italia-Israele. E aveva presentato ieri sera in consiglio una mozione nella quale si invitava il sindaco e la giunta a «riconsiderare l’opportunità di concedere il patrocinio, così come richiesto dalla Figc». Nulla da fare. Tutto rinviato con il ventilatore delle saette in piena attività. Per Govetto, il sindaco ha scelto la via pilatesca che gli permette di evitare che la maggioranza vada in frantumi, tanto è divisa su un argomento così delicato come questo. Andrea Di Lenardo, capogruppo di Alleanza-Verdi-Sinistra Possibile spiega le ragioni dell’astensione: «Ci siamo astenuti sul rinvio della mozione di Fratelli d’Italia (in cui si chiedeva di dare il patrocinio alla partita Italia – Israele del 14 ottobre) perché ci sembrava corretto discuterla e perché avremmo voluto poter esprimere anche noi la nostra posizione. Nella mozione si affermava che la politica deve stare fuori dallo sport. Un’idea non proprio originale. I patrocini, da regolamento del Comune di Udine, si danno a eventi non a scopo di lucro o a eventi a scopo di lucro che portino lustro alla città. Porta lustro alla città ospitare la nazionale di un Paese che, nelle ore in cui sedevamo in consiglio, iniziava l’invasione via terra del Libano? Porta lustro alla città ospitare la nazionale di un Paese che il giorno precedente, domenica 29 settembre, bombardava quattro Stati: Palestina, Yemen, Libano e Siria? Porta lustro alla città ospitare la nazionale di Paese che ha raso al suolo ospedali, case, negozi, scuole, moschee, chiese, tutte le università di Gaza e persino i campi sportivi sia di Gaza che della Cisgiordania? Che continua ad approvare nuove occupazioni coloniali in Cisgiordania?». Di tutt’altro avviso il capogruppo dei BenitoRemix Luca Vidoni: «L’ulteriore rinvio della discussione sulla mozione che impegnava il Consiglio comunale di Udine a riconsiderare l’opportunità di concedere il patrocinio – che dovrebbe essere sempre un atto dovuto – alla partita Italia-Israele, in programma il prossimo 14 ottobre allo Stadio Friuli, è di fatto da considerarsi un voto contrario e quindi una bocciatura da parte della maggioranza di sinistra al governo della città. Non solo si tratta di uno smacco all’evento in sé, ma di una decisione che divide anziché unire, come lo sport dovrebbe sempre fare, e che finisce, come affermato dal Sindaco stesso, per far contenti solo i pro-palestinesi, dimostrando, nel contempo, quanto siano anti-italiani alcuni componenti della maggioranza, considerato che per la propria città dovrebbe essere sempre un motivo di onore e di orgoglio ospitare le partite della Nazionale Italiana. Invece, si preferisce patrocinare le solite manifestazioni ‘mangia&bevi’, comprese quelle francesi (Mercatino Francese) e bavaresi (OktoberUdine), piuttosto degli Azzurri». Il clima è problematico, gli animi sono surriscaldati e per tal motivo arriva da Milano, dall’ex dirigente di Radicali Italiani e ora presidente dell’Associazione milanese Pro Israele, la proposta più saggia: «Abbiamo appena inviato richiesta formale al ministro degli Interni Matteo Piantedosi di decretare che la partita Italia-Israele del prossimo 14 ottobre a Udine si svolga a porte chiuse». Questo è quanto scritto in una nota congiunta Alessandro Litta Modignani, presidente dell’Associazione Milanese Pro Israele e Davide Romano, Direttore del Museo della Brigata Ebraica di Milano. Dal canto suo il Prefetto annuncia: “La partita Italia-Israele sarà a porte aperte”. Game over.