Il rischio che la maggioranza che sostiene il sindaco De Toni a Udine finisca nell’oscurità amministrativa dell’imminente Quaresima è molto alto. Sono i primi quaranta giorni del mandato dell’ex Rettore e i De Profundis rimbalzano da Godia alla Baldasseria. Quaranta giorni che si presentano difficili e complessi, quelli che di solito, nel rito cattolico, sono dedicati alla penitenza. Basteranno per abbandonare il “cieco fiume”? non pare. Visto ciò che è successo in questi ultimi mesi. Addizionali Irpef; casa Albergo i Faggi; taglio alberi; minori non accompagnati e il “chiodo” della Protezione Civile infilato nelle viscere della maggioranza. Su quest’ultimo argomento la coalizione sbanda paurosamente ad ogni piega. Il sindaco, fuori sacco, ritiene possibile riprendere il progetto del centrodestra e realizzarla al Partidòr dove la precedente amministrazione ha ottenuto il finanziamento dalla regione e il via libera al cambio di destinazione d’uso del terreno. Lo stesso assessore Zini ne condivide la scelta. Non così una parte della maggioranza (Mansi e Giacomello (Pd), Eloisa Gatta e Croattini (De Toni), Di Lenardo (AvsP) che si presenta decisamente contraria.
Ieri c’è stata una manifestazione di protesta nell’area che sarebbe destinata alla nuova sede. Animatori Di Lenardo, Honsell, Pellegrino, Mansi, Sergo, Eloisa Gatta e Claudio Vicentini di “Europa Verde”. E’ stata annunciata l’iniziativa di una raccolta firme su una petizione popolare per dire no. Ma il petardo da chilo lo fa esplodere il baluardo del libertarismo illuminato udinese Di Lenardo. Il capogruppo di “Alleanza Verdi-Sinistra e Possibile”, ricorda: «Non si può ignorare il nostro programma amministrativo. Si tratta di un principio di coerenza verso i nostri elettori. C’è scritto in tutti i documenti di tutti i partiti depositati all’albo pretorio: “No al consumo di suolo”. E’ vero che c’è stata l’apertura all’emendamento Cunta nella prima seduta del consiglio comunale, ma si trattava di un dettaglio che non è vincolante. Inoltre chiedo al sindaco: Perchè non ha iniziato i lavori a giugno? Perché si continua a temporeggiare? Inoltre vorrei ricordare che non esiste il pericolo di danno erariale poiché potremmo anche restituire alla regione il finanziamento”. Riguardo alla nuova sede Di Lenardo osserva che sono al vaglio degli uffici proposte alternative su altri terreni.