Com’era prevedibile, l’amministratore unico della Srl Pordenone calcio Mauro Lovisa risulta iscritto nel registro degli indagati della Procura. Le ragioni sono riconducibili all’ omesso versamento Iva da 338 mila euro per l’anno d’imposta 2019. La squadra ora ha 26 giorni per salvarsi dal fallimento.
Nubi nerissime, pesanti e perturbazioni con violenti temporali si stanno abbattendo sul calcio friulano. Dopo il caso Pordenone, un’altra società friulana rischia di chiudere i battenti. Non certo per dissesti economici, sia ben chiaro. Il calcio costa e anche una piccola squadra di serie D come il Torviscosa, richiede attenzione e un budget di un certo livello. Domenica sera, dopo che la squadra della bassa friulana aveva battuto il Portogruaro e confermata la sua permanenza in serie D, il presidente Midolini ha annunciato le sue dimissioni. Improvvise ed irrevocabili. L’impegno economico per una squadra di quel livello si aggira sui 500mila euri a stagione e il presidente ha reso noto che “l’aumento degli impegni delegatimi nelle società in cui opero, unitamente all’assunzione di nuovi ruoli professionali, non mi consentono di mantenere ulteriormente la carica di presidente (…)”. Sarà vero? Forse ci sono altre ragioni, sicuramente legate alla cordata degli sponsor che assieme al presidente garantivano la sopravvivenza dello storico club. Resta il fatto che Sandro Midolini, con una mossa furbissima, ha annunciato le dimissioni. Chi si prende il rischio di investire 500mila euri senza un progetto strutturale? Il Torviscosa è in serie D anche per la prossima stagione, ma se entro il 20 giugno non sarà confermata la sua iscrizione, la squadra potrebbe finire in seconda categoria. Una situazione che fa il paio con il Pordenone calcio cui abbiamo dato notizia nella giornata di ieri. La società ha presentato istanza di fallimento per via di un dissesto economico che sfiora gli 8 milioni di euri di debiti verso gli istituti di previdenza e l’agenzia delle entrate. Ora spunta un piano. La situazione è assolutamente complicata. Il termine per ottenere la licenza nazionale e iscriversi al prossimo campionato è il 20 giugno: in queste condizioni, con un fallimento pendente (e sicuramente quel giorno già ufficiale), nessuna società la otterrebbe. Per questo, al di là di come andranno i playoff, il futuro del Pordenone è soltanto nero. Il comunicato: “Il Pordenone Calcio sta completando un piano di ristrutturazione che potrà consentirgli di superare una situazione di difficoltà temporanea e garantire, sia con il mantenimento della categoria che con la possibile promozione, la continuità di un progetto sportivo portato avanti in questi anni con impegno e sacrifici. Nell’imminenza del prestigioso impegno dei playoff, il Club auspica che tutto l’ambiente si stringa ancor di più attorno alla squadra e la sostenga per cercare tutti insieme di conquistare l’obiettivo della Serie B. La dirigenza della Società, assistita dagli avvocati Antonio Malattia, Bruno Malattia, Roberto Casucci e altri professionisti che compongono il gruppo di lavoro, è impegnata a valutare con attenzione le considerazioni che hanno determinato la Procura della Repubblica a presentare la richiesta di liquidazione e ritiene di essere in grado di fornire tutti i chiarimenti che si renderanno necessari”. Vuoi vedere che chiederanno all’assessore regionale alle finanze Zilli di accedere i fondi del Pnrr?